Cultura

Casalmattori, tempo di bilancio. Nessuno è profeta in patria

"Siamo personcine bizzarre - spiegano loro stessi - un po' fuori dal coro, che amano il teatro e attraverso di esso divertirsi"

CASALMAGGIORE – Hanno chiuso l’anno vecchio e iniziato il nuovo i Casalmattori che, dopo l’Epifania, si sono riuniti per fare un bilancio del lavoro svolto e pianificare progetti futuri. Tante le soddisfazioni per questo gruppo di amici che amano divertirsi e stare insieme giocando a far teatro.

Un team che, dalle tre/quattro persone storiche, cresciute sotto l’ala preziosa di Pino L’Abbadessa anni e anni or sono, si è allargato grazie ad alcune new entries che hanno contribuito a portare una ventata di aria fresca e a renderlo più omogeneo: oggi i Casalmattori sono circa una dozzina e vanno da venti a settant’anni.

“Siamo personcine bizzarre – spiegano loro stessi – un po’ fuori dal coro, che amano il teatro e attraverso di esso divertirsi”. Non mancano però di sensibilità, di valori e di attenzione ai problemi e alle tematiche sociali e i loro lavori lo dimostrano: infatti, oltre alle tante repliche del loro aperitivo con delitto ‘Finché morte non vi separi’, interamente scritto da Arianna Novelli, hanno toccato temi come quello della violenza sulle donne con ‘Non una di meno’, temi come l’Olocausto con la lettura interpretata del diario di Anna Frank che da anni portano nelle scuole e che anche nel 2018 verrà rappresentato il 20 gennaio nella scuola di Dosolo, il 27 al Polo Romani, il 28 al Circolaccio a Cappella, temi dedicati ad aspetti culturali del nostro territorio, vedi la messa in scena del libro ‘Francesco Girolamo’ di Stefano Ventura dedicato al Parmigianino; hanno teatralizzato ‘La conferenza degli uccelli’, fiaba iraniana a grande sfondo morale, inserita nel progetto Stupor Mundi, che ha catturato un bel gruppo di bimbi e di genitori e che li ha portati in trasferta a Cassano D’Adda e infine ‘Schegge’, esilarante analisi dell’anima e della condizione umana scritto da Matteo Gardani e rappresentato in più contesti e occasioni.

Eh si, perché I Casalmattori, tra le tante cose, scrivono pure e lo fanno un po’ tutti. Si parla anche di una imminente collaborazione con Luisa Sartori di cui ancora non vogliono dire nulla se non che sarà una sorpresa. Di grande importanza è anche la collaborazione con “Accademia della follia”, associazione nata dall’idea di alcuni operatori ed educatori del reparto di psichiatria dell’Ospedale di Cremona che, sotto la guida di Federica Cervini, si impegna per eliminare la distanza tra il mondo dei cosiddetti “normali” e quello di chi soffre di malattie mentali.

La lotta allo stigma e al pregiudizio, loro primo obiettivo, avviene attraverso l’arte, la musica e lo spettacolo. Casalmattori e Accademia della Follia collaborano ormai da due anni e sono nati legami ed amicizie. L’attuale comune progetto, già rappresentato al teatro Filo a Cremona e che sarà replicato il 7 Aprile in teatro a Casalbuttano, è intitolato ‘Ci sono notti che non accadono mai’. Si tratta di uno spettacolo dedicato alla danza, alla musica e al teatro a cui partecipano il gruppo hip hop WIsp Crew guidato da Christian Perego e il cantautore Riky Anelli & The Good Samaritans entrambi già esibitisi nella nostra città; i Casalmattori interverranno, tra una canzone e una danza, leggendo poesie scritte da alcune donne che soffrono di questo tipo di malattie. Il ricavato sarà devoluto all’associazione e verrà destinato ad iniziative sociali legate alla salute mentale e di conseguenza all’eliminazione dei pregiudizi verso la diversità.

Oltre al bilancio con amarezza ci dicono che “Il progetto Ci sono notti che non accadono mai è stato presentato anche in Comune a Casalmaggiore da cui però non è arrivata nessuna risposta”.

Neppure alla loro richiesta di uno spazio per le prove è mai stata fatta una offerta degna di considerazione, ma per fortuna un’altra associazione, che vuole mantenere l’anonimato e a cui – ci fanno sapere – vanno mille ringraziamenti, ha messo loro a disposizione uno spazio bellissimo subito battezzato ‘La nostra nuova casa’.

“Se gli amministratori ci considerano poco – spiega Giovanna Anversa – non ci resta che prenderne atto. Per un silenzio proveniente dal comune in cui siamo nati, tante altre conferme arrivano fuori da Casalmaggiore”. D’altronde la regola secondo cui nessuno è profeta in patria vale pure qui.

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