Calendario Avis Casaletto/Salina, si apre lo scrigno dei ricordi
Siamo andati a rovistare nel nostro “capitale” fotografico (un grazie anche agli archivi parrocchiali), dal quale sono affiorati visi, gruppi, case, chiese e campanili
SALINA/CASALETTO – Uno scrigno di ricordi, di volti e anime che hanno fatto la storia delle due frazioni. Questo è il calendario dell’Avis di Casaletto e Salina. Tante immagini, alcune più recenti, altre che affondano le loro radici negli anni ’40. Un lavoro certosino quello del presidente Mario Badalotti e dei volontari che gli hanno dato una mano. Perché ogni foto non è solo l’immagine, è la didascalia, dove a quelle persone – a quasi tutte, naturalmente nel limite del possibile – viene dato un nome. Il calendario 2018 dell’Avis ha un’anima. Ben sintetizzata nella presentazione che ne fa il presidente. “Da oltre 30 anni – scrive – la nostra sezione AVIS si serve del calendario per inviare gli auguri ai propri soci donatori e sostenitori, e poiche? ce n’e? almeno uno in ogni casa, ecco perche? e? per tutti. Poi un giorno ci siamo chiesti: “quanto vale un ricordo?”, forse tanto, e allora siamo andati a rovistare nel nostro “capitale” fotografico (un grazie anche agli archivi parrocchiali), dal quale sono affiorati visi, gruppi, case, chiese e campanili (chi ce l’ha!), che hanno composto il film della nostra vita. Cio? che li fa ancora piu? preziosi, e? proprio perche? non sono solo nostri, ma anche di chi in quell’ “attimo” era con noi a condividere la gioia del lavoro, dei giochi, della prima gita… insomma della nostra vita, perche? la “memoria” non deve essere un’ancora che frena, ma una vela che ti permettera? di attraversare il mare della vita, spinto e sostenuto dai ricordi che il “tuo” piccolo Casaletto ti ha trasmesso, forse anche merito dei sacerdoti super che ha sempre avuto, e che evidentemente hanno seminato bene, secondo il modo a loro piu? congeniale, dal don Rinaldo “pastore” degno di quei momenti difficili, don Everardo il realizzatore dell’oratorio, don Ennio direttore del “piccolo coro di S. Ignazio” e del restauro interno chiesa, , don Carlo il “prete da trincea” nella campagna antinucleare, il don Cesare dalle mani d’oro, capace di capolavori coreografici con fiori, candele, drappeggi e vetrate, don Angelo che prosegue da “guida alpina” il Grest con piccoli e grandi in montagna, don Nicola il “buon pastore” rimasto troppo poco tra noi, ed ora con don Davide e don Paolo, continua quel film che rivedendolo in queste foto ti fa andare con la mente ai fotogrammi che fanno parte della tua vita in questo paesino della bassa, dove per carnevale potevi trovare chi (Manon!) fingendosi “ciuc” girava con ombrello aperto cui erano legati i ricciolini che si “faceva rubare” ma erano trattati con la “purga”!! E tutto questo ha lasciato emozioni che ci fanno dire: «In fondo era bello, che bei ricordi, gli stessi che hanno fatto aprire gli album del cuore di: Badalotti Mario, Tenedini Antonio, Carpi Franca, Panizzi Gianna, Pezzali Patrizia, Morelli Ida, Santelli Francesca, Boni Odino, Avigni Ennio, Azzolini Lucia, Tenca Margherita, Gelati Amelia, Dazzi Giuseppina, Buoli Cesare, Parmiggiani Giuseppina, Sarzi Madidini Palmiro, Rossini Nina e Laura, Morelli Marina, Orlandelli Lucia, Percudani Luigi, Davoli Dania e Zelinda, per far si? che una foto ingiallita dal tempo riprenda quella vita che gli “attori” di allora sparsi qua e la? a Parma, Reggio Emilia, Cremona, Milano, Mantova, gli avevano dato. E sara? un bel grazie per i vari: Mario, Antonio, Ennia, Giuseppina, Gianna, Silvana, Lucia, Margherita, Angela, Francesco… ed uno stimolo a lavorare per quelle del 2019 se nelle lunghe serate invernali i nonni e nipoti si fermeranno per mettere in fila i nomi con i …cognomi!”.
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