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Canneto: anche quest'anno il Rito della Stella emoziona grandi e piccini [GALLERY]

L'Epifania cannetese rinnova la sua tradizione: guidato dalla luce della "stella" il corteo dei Re Magi, nobili, pastori e pastorelli, ha portato i suoi doni a Gesù Bambino. Dopo l'appuntamento alla Chiesa del Carmine, tutti in Piazza Gramsci con il lancio delle lanterne e il meritato ristoro

CANNETO SULL’OGLIO – In paese l’Epifania è sempre una festa speciale. Canneto infatti, sull’impulso dato anni fa dal compianto professor Fausto Scalvini e dall’AEMOC, ha celebrato anche oggi il Rito della Stella. Non un semplice corteo in costume a tema natalizio, una processione religiosa, ma una manifestazione in grado di coinvolgere e riunire la comunità cannetese che intende festeggiare anche tutti i suoi piccoli appartenenti.Come tradizione l’appuntamento nella Chiesa del Carmine, realizzato grazie alla collaborazione tra Eco Museo Valli Oglio Chiese, parrocchia di Sant’Antonio Abate, Comune, Protezione civile Naviglio e Complesso bandistico cannetese,  è stato duplice. Il primo al mattino, per la messa solenne delle 10.30.Incurante della pioggia, il corteo è partito da Piazza Matteotti e ha raggiunto la chiesa in via Garibaldi. Particolarmente emozionati i bambini con le loro pecorelle di pezza sotto braccio o nei cestiniSorridenti ragazzi e adulti che hanno sfilato con i costumi tradizionali, seguendo la Stella e accompagnando i Re Magi e i loro doni a Gesù Bambino. Ovviamente chiesa gremita di cannetesiFolla anche per il secondo appuntamento, quello delle 15.30, tutto incentrato sulla tradizionale festa della Santa Infanzia.Era il primo Rito della Stella per don Alfredo Rocca che ha sottolineato con soddisfazione sia la grande partecipazione dei cannetesi sia come lo sforzo di Canneto di tenere viva una consuetudine come quella legata ai propri bambini purtroppo, non più molto diffusa, sia assolutamente lodevole.Al termine dell’offerta dei doni, la processione guidata da don Alfredo, il tradizionale bacio alla statua di Gesù Bambino e la consegna dell’arancia benedetta, prima della benedizione finale. Quindi, al termine della celebrazione, tutti in Piazza Gramsci, dove sempre per la gioia dei più piccoli, accompagnati dalla musica del complesso bandistico cannetese, i volontari hanno fatto volare in cielo le lanterne “cinesi”.Tutti con il naso all’insù, prima che la pioggia tornasse a minacciare una manifestazione tradizionale anche quest’anno pienamente riuscita. Per la gioia dei cannetesi, che per l’Epifania non smettono mai di ricordare un concittadino che proprio alla custodia delle tradizioni locali ha dedicato buona parte della propria vita: Fausto Scalvini. Maria Luisa Rancati

 

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