Monitoraggio utenze, nuovo bus e la risposta di Trenord: ecco le prossime mosse
Uno dei primi interventi dell’anno nuovo investe il comune di Casalmaggiore di una responsabilità. O meglio chiede all’ente amministrativo di affidare ad una società di censimento statistico, professionalmente qualificata il monitoraggio del numero di persone che utilizzano il trasporto ferroviario presso la stazione casalese.
CASALMAGGIORE – Si radunerà – come abbiamo scritto in un altro articolo – il prossimo 12 gennaio, un venerdì, alle ore 21, presso l’Open Innovation Campus di via Volta a Casalmaggiore. Lo farà per eleggere ufficialmente gli organi dirigenti, ruoli ad oggi ricoperti da elementi nominati dai soci fondatori. Intanto però il Comitato Treno Ponte Tangenziale di Casalmaggiore si sta dando da fare non poco per cercare di migliorare la situazione, presentando istanze che sollecitino interventi in particolare per alleviare le difficoltà dei pendolari, messi in grave crisi dalla chiusura del ponte stradale sul Po da Casalmaggiore a Colorno.
Uno dei primi interventi dell’anno nuovo, infatti, investe il comune di Casalmaggiore di una responsabilità. O meglio chiede all’ente amministrativo di affidare ad una società di censimento statistico, professionalmente qualificata – come si legge nel testo della lettera indirizzata dal presidente del Comitato Paolo Antonini al sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni – il monitoraggio del numero di persone che, nell’arco di una giornata utilizzano il trasporto ferroviario presso la stazione casalese. Un’operazione del genere venne portata avanti nei mesi scorsi anche dalla politica e da alcuni del gruppi consiliari, senza dimenticare il Movimento 5 Stelle, per dimostrare che le utenze di passaggio da Casalmaggiore e che qui prendevano il treno in partenza o in arrivo, era molte di più delle fatidiche 230 ipotizzate da Rfi, che così giustificava alcuni dei mancati investimenti sulla tratta Brescia-Parma. Quei monitoraggi, compiuti nella primavera 2016 a più riprese, rivelarono una verità diversa, tanto che spesso si sfiorò quota 500 e comunque venne sempre superata la cifra di 400 passeggeri tra arrivi e partenze.
E’ probabile, per non dire certo, che con la chiusura del ponte stradale e nonostante i tanti disservizi ormai certificati, i passeggeri della Brescia-Parma siano nettamente lievitati di numero. Da qui la richiesta di un monitoraggio che, sempre citando la lettera in questione, al fine di poter assicurare una validità ed inoppugnabilità dell’accertamento, venga redatto da un soggetto che professionalmente svolge attività statistica di indagine, così da ottenere un elaborato che rappresenti in modo oggettivo e qualificato la situazione esistente. Anche per rispondere a Trenord, che nel mentre parla di incremento dopo la chiusura del ponte del 50% dei posti disponibili su oltre il 40% dei convogli, con l’aggiunta di un treno nuovo da Parma a Piadena, ammettendo ritardi dovuti all’infrastruttura ma scordando di citare soppressioni e cancellazioni all’ordine del giorno.
Intanto una buona notizia arriva da Sabbioneta: c’è l’ok per una nuova linea di bus che dall’8 gennaio toccherà Breda Cisoni, Villa Pasquali, Sabbioneta, Ponteterra e, prima di raggiungere Casalmaggiore, le frazioni di Motta San Fermo e Cappella. Un modo per creare un raccordo tra ferro e gomma che possa agevolare i pendolari con una spesa effettuata da parte delle Province di Cremona e di Mantova.
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