Cronaca

Recupero area Zillo, ci pensa il demanio, il comune controlla

"La Zillo ottiene proroghe su proroghe e lei Orlando Ferroni, che ha parlato della questione dovrebbe ricordarselo visto che nel 2010 era membro della commissione nominata da Silla"

CASALMAGGIORE – La vicenda della ex area Zillo entra nel dibattito del consiglio comunale. A porla in discussione CNC, con un’interpellanza a firma di Pierluigi Pasotto e Calogero Tascarella. Ad illustrarla lo stesso Pasotto che ha chiesto all’amministrazione, a seguito di quella dismissione quali fossero adesso i passi previsti per il recupero dell’area e le eventuali idee di riconversione.

A rispondere il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Giovanni Leoni: “E’ un procedimento che risale ad anni passati quando la Zillo rileva un’attività precedente, ottiene un rinnovo di concessione nel 2008 da Aipo, perché Aipo era all’epoca l’ente titolare e proprietario delle aree, oggi non è più Aipo ma il demanio Regionale, e in forza del rinnovo di quella concessione del 2008 l’allora amministrazione lascia un nulla osta ad Aipo rilevando comunque un’incongruità sul PRG riferita all’attività in essere proposta da Zillo che non è e non era un’attività di escavazione ma di fatto un’attività produttiva di trasformazione in calcestruzzo, l’amministrazione di allora e giustamente nel 2008 rileva questa incongruenza e mancata uniformità al piano e rilascia un nulla osta condizionato affinché la Zillo negli anni delocalizzi l’attività e si renda disponibile a valutare localizzazioni alternative. Successivamente la Zillo ottiene proroghe su proroghe e lei Orlando Ferroni, che ha parlato della questione dovrebbe ricordarselo visto che nel 2010 era membro della commissione nominata da Silla come esperto dell’ambiente, per cui il percorso delle autorizzazioni dovrebbe conoscerlo. Quindi in forza di quel rinnovo di concessione e poi le successive negli anni la Zillo prosegue l’attività. Ad oggi la Zillo è stata probabilmente assorbita o rilevata da un’azienda multinazionale sempre nel settore della cementificazione, probabilmente l’azienda avrà mantenuto il pacchetto clienti ma fatto una scelta diversa d’investimento e quindi ha deciso attraverso una SCIA di inizio di demolizione di riqualifica di demolire e ripristinare i luoghi. A chi spetta il controllo dei luoghi? Non più ad Aipo, ma al demanio”.

Nel 2008 fu depositata una cauzione fideiussoria di 54 mila euro. “Oggi il demanio è nelle condizioni di verificare che tutto l’intervento di ripristino e di rimozione sia garantito. Cosa fa il comune? Di fatto prende atto e autorizza l’intervento d’inizio e verifica che effettivamente fuori terra sia eliminato tutto quello che ad oggi è presente. Fa un affiancamento al percorso tecnico, ma è il demanio che dovrà verificare ed eventualmente richiamare la nuova proprietà all’ordine”.

Pierluigi Pasotto ha poi ringraziato il vice sindaco per la dettagliata spiegazione. “Mi fa piacere che vi sia il comune che eserciti un controllo in affiancamento al demanio”. Per la riconversione, al momento non vi sono idee. “Il fatto che venga bonificata quell’area è positivo”.

Qualche scambio di battute con Orlando Ferroni non entrate però nelle registrazioni (l’interpellanza non contempla una discussione, ma solo un botta e risposta tra chi la presenta e chi risponde) ed il discorso si è chiuso, non senza rimarcare che è una questione che va avanti dal 2008. Nelle modalità ‘particolari’ spiegate dallo stesso assessore ai lavori pubblici.

Nazzareno Condina

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