Cronaca

Sabbioneta: rinascono i giardini di Palazzo Giardino

Il giardino è parte integrante del Palazzo Giardino, luogo dell’otium e delle delizie di Vespasiano Gonzaga Colonna. L’opera ha un costo complessivo di 296.260 euro di cui 148 mila con contributo della Regione Lombardia ed i lavori inizieranno a gennaio per terminare entro giugno 2018.

SABBIONETA – Il giardino di Palazzo Giardino rinasce. Sono infatti da poco stati affidati i lavori di sistemazione dello spazio verde risalente al “seicento”.

Il giardino è parte integrante del Palazzo Giardino, luogo dell’otium e delle delizie di Vespasiano Gonzaga Colonna, in cui il nobile sabbionetano accoglieva gli ospiti illustri per intrattenersi con loro.

Il progetto trova inizio con la scelta della con Giunta Comunale di Sabbioneta di partecipare al bando regionale “Territori Creativi – Innovazione nella moda e nel design” approvato nel febbraio 2016. La regione Lombardia ha ritenuto il progetto meritevole di finanziamento concedendo un contributo pari a poco meno del 50% dei costi complessivi.

Il Giardino di Palazzo Giardino è stato preliminarmente oggetto di un percorso di ricerca ed analisi promosso dall’Ufficio Unesco “Mantova e Sabbioneta” – I giardini dei Gonzaga. Studio, rilievo e analisi per il recupero e il restauro.

Lo studio, finanziato dalla legge 77/2006 e durato tre anni, ha permesso di approfondire le conoscenze storiche relative ai numerosi giardini Gonzagheschi realizzati dalla Signoria dei Gonzaga, individuando più di 100 giardini riconducibili a quel periodo.

Oltre alla ricerca bibliografica, si sono inoltre realizzate analisi di campo specifiche nei giardini più rappresentativi del sito Unesco: i Giardini di Palazzo Te a Mantova e il Giardino di Palazzo Giardino a Sabbioneta, volte a definire linee guida per una ricostruzione, ripristino o restauro del giardino. La realizzazione del giardino ebbe inizio nel 1584 per volere di Vespasiano Gonzaga (1531-1591) su progetto di Bernardino CampiNel progetto si prevede di restaurare le mura e le grotte, di riattivare la fontanella presente. Si prevede, quindi, di organizzare la viabilità principale in modo ortogonale. Nel punto di intersezione tra i viali, verrà realizzata una zona più ampia, di forma ottagonale, dimensionata sul rilievo della posizione dei resti delle fondazioni del padiglione evidenziati dalle analisi con georadar. Tutta la viabilità sarà realizzata prevedendo uno strato di circa 20 cm di profondità di stabilizzato, con finitura superficiale in ghiaino tondo lavato. Il materiale inerte attualmente presente sotto il cotico erboso, sarà riutilizzato per realizzare il sottofondo della viabilità di progetto.

Nel punto di incontro dei viali principali verrà riproposta la presenza dell’acqua nel giardino, elemento simbolico del tempo che sicuramente caratterizzava il posto (come già ricordato il giardino è denominato “della fontana”), attraverso la realizzazione di una fontana a raso, che consenta il mantenimento di una lama d’acqua di pochi centimetri di profondità, di forma circolare in materiale cementizio e successiva patinatura superficiale con un piccolo zampillo al centro.

In riferimento alla componente verde, l’andamento dei viali prevede la quadripartizione delle aree del giardino. Le stesse saranno delimitate da siepi di bosso forti, messe a dimora in doppia fila con sesto a quinconce. Vista l’organizzazione geometrica delle aree riportata nella planimetria del 1664 e la destinazione ad ortaglia testimoniata dai documenti del 1774, si prevede di realizzare un ulteriore quadripartitura di ogni riquadro attraverso la realizzazione di viabilità di ordine minore rispetto a quelle descritte precedentemente. Nel punto di incontro tra esse è prevista la messa a dimora di piccole da frutto di valore simbolico tipiche del periodo storico quali, per esempio cotogni, melograni, fichi, meli, peri, prugne.

Infine, sempre per quanto riguarda l’apparato decorativo vegetale è previsto il posizionamento all’interno del giardino di 36 vasi in terracotta con agrumi disposti lungo la viabilità principale. Saranno utilizzati vasi lisci in cotto di diametro 63 cm, mentre gli agrumi previsti sono quelli che si adattano meglio al nostro clima (es: Limone Cytrus lemon B.F.,arancio amaro, Cytrus aurantium L.); gli stessi saranno serviti da impianto di microirrigazione a goccia.

La Soprintendenza, dopo un primo parere positivo all’abbattimento delle piante presenti, ha prescritto il mantenimento dei tre tigli esistenti a ridosso del palazzo. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Nando Bertolini, dipendente del comune di Sabbioneta, la responsabile del procedimento è la geom. Raffaella Argenti che ha affidato i lavori a verde alla ditta Nonsoloverde s.r.l, di Reggio Emilia e quelli edili (quale subappaltatrice) alla ditta Azimut srl di Casalmaggiore. L’opera ha un costo complessivo di 296.260 euro di cui 148 mila con contributo della Regione Lombardia ed i lavori inizieranno a gennaio per terminare entro giugno 2018.

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