I comitati ambientalisti contro la proposta Ferroni: "No al ponte a pedaggio"
“Partendo dal presupposto che i cittadini contribuenti in questione hanno diritto ad avere, quanto prima, un ponte nuovo non a pedaggio in sostituzione dell’attuale - si legge - riteniamo inaccettabile tale soluzione per diversi motivi, non solo economici".
CASALMAGGIORE – Il coordinamento dei comitati e delle associazioni ambientaliste del Piadenese-Casalasco-Viadanese, il coordinamento dei comitati Ambientalisti della Lombardia, la Fiab coordinamento Lombardia, la Fiab Oglio Po e il Wwf Cremona si oppongono all’idea del project financing del ponte di Casalmaggiore, proposto dal consigliere Orlando Ferroni e ora preso in esame anche in Regione Lombardia. Lo fanno mediante la diffusione di un volantino sul territorio casalasco.
“La notizia e? di quelle forti: un gruppo di privati – si legge – stile capitani coraggiosi, sarebbe pronto a finanziare, si fa per dire, un ponte provvisorio che colleghi le due sponde del Po a Casalmaggiore, per far fronte all’attuale emergenza viabilistica. La finanza di progetto (meglio nota come “project financing”, che, dove applicata, ha spesso prodotto vantaggi solo per i privati), sarebbe lo strumento finanziario ipotizzato per questa operazione, attraverso cui, questi privati, rientrerebbero dall’investimento grazie ai flussi di cassa generati dall’applicazione di un pedaggio agli utenti stradali”.
“Ora, partendo dal presupposto che i cittadini contribuenti in questione hanno diritto ad avere, quanto prima, un ponte nuovo non a pedaggio in sostituzione dell’attuale – si legge – riteniamo inaccettabile tale soluzione anche per i seguenti motivi: perche? gli utenti della strada, in particolare i lavoratori pendolari, sarebbero costretti a sborsare ogni mese circa 150 euro in pedaggi, cioe? dalle tre alle cinque volte il costo degli abbonamenti ferroviari e, circa tre volte, la spesa in carburante; per il maggior tragitto che devono percorrere; perche? se tale struttura (il cui costo si aggirerebbe sui 25 mln di euro), poi, restera? in esercizio oltre i due anni ipotizzati, i costi a carico degli utenti lieviterebbero ulteriormente; perche? i tempi (compresi quelli burocratici) di messa in esercizio di questo ponte provvisorio, sarebbero gli stessi necessari per la prevista riparazione dell’attuale; perche? verrebbero drenate risorse preziose da destinare a soluzioni definitive; se poi il traffico di attraversamento diminuira?, come prevedibile, per effetto dei pedaggi, chi ripianera? le perdite?”.
“Dal momento poi che la scelta governativa e? quella di riparare l’attuale ponte, con le risorse allo scopo gia? destinate – termina il comunicato – perche? continuare ad illudere la popolazione, con l’avallo della politica regionale, con soluzioni vantaggiose solo per gli investitori, la ditta costruttrice e la banca finanziatrice? Cio? che a nostro parere serve, ora, e? rilanciare l’iniziativa politica di tutti i soggetti in campo per pretendere un servizio di trasporto pubblico integrato degno del terzo millennio, compensare le attivita? economiche e tutti i soggetti danneggiati dall’emergenza ponte e porre con forza il tema di un ponte nuovo, moderno e sicuro, in luogo dell’attuale”.
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