Cronaca

Devicenzi porta il Giro d'Italia Formativo al carcere minorile Beccaria: la tappa chiude il 2017

Non è la prima volta che Andrea entra in un carcere minorile: lo fece nel 2015 ad Acireale, e ad oggi quella rimane forse una delle cinque esperienze più forti di sempre vissute dall’atleta martignanese. Quello era il secondo Giro d’Italia Formativo, l’avventura era ancora in embrione. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

MARTIGNANA DI PO – Sarà la tappa numero 34 del quinto Giro d’Italia Formativo di Andrea Devicenzi. E sarà particolarmente speciale e sentita: non tanto perché a livello temporale va a chiudere un anno solare, il 2017, denso di impegni per l’atleta paralimpico e mental coach di Martignana di Po, che la scorsa estate stupì ancora una volta il mondo salendo fino a Capo Nord per fare sentire forte e chiaro il suo messaggio a favore dello sport a tutti i livelli e soprattutto della capacità, con la volontà, di superare qualsiasi barriera.

Andrea Devicenzi giovedì, dalle 9.30 alle 11.30, sarà a Milano, ma non in un’aula magna o in una scuola della città meneghina, dove peraltro è già salito in cattedra all’Università della Bicocca. Ad attenderlo sarà un auditorio molto particolare: venti ragazzi oggi reclusi al carcere minorile Beccaria. Una iniziativa che si sposa con il Giro d’Italia Formativo, e con Progetto 22, grazie all’aiuto degli sponsor, su tutti Fondazione Vodafone, Bmw, Parmovo e non solo, e che confluisce in un percorso sostenuto anche dal Coni Lombardia.
Se Andrea ha insegnato a tutti i giovani, e dunque agli adulti di domani, come superare gli ostacoli, qualsiasi ostacolo – anche reagire alla perdita di una gamba in giovane età dopo un incidente in moto come accaduto a lui a 17 anni – ecco che l’incontro con i ragazzi del carcere Beccaria sarà ancora più toccante: giovani che hanno sbagliato, che stanno pagando, ma che nella loro battaglia vogliono costruirsi soprattutto una seconda possibilità. Una seconda vita, proprio come quella di Andrea dopo l’incidente.

Non è la prima volta che Andrea entra in un carcere minorile: lo fece nel 2015 ad Acireale, e ad oggi quella rimane forse una delle cinque esperienze più forti di sempre vissute dall’atleta martignanese. Quello era il secondo Giro d’Italia Formativo, l’avventura era praticamente ancora in embrione. Da allora, di strada, Andrea ne ha fatta e con sé ha portato, idealmente ma anche concretamente, migliaia di ragazzi in tutta Italia. Tra queste migliaia, da giovedì ci saranno anche i venti del Beccaria: vogliosi di dimostrare al mondo e soprattutto a se stessi che dalle cadute ci si rialza più forti.

Giovanni Gardani

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