LENTIGIONE- Articoli di prima necessità riempiono ormai quasi completamente la palestra di Poviglio dove è stato allestito il Centro di raccolta di tutto il territorio. A pian terreno scarpe, vestiti, coperte mentre al piano superiore le brandine continueranno ad ospitare più di duecento sfollati a cui si darà ricovero sino a che non potranno rientrare nelle loro case di Lentigione.
E con il freddo e l’umidità dell’inverno, non si prevede potrà accadere in tempi brevi. Molte altre persone hanno trovato ospitalità presso parenti e amici in una gara di solidarietà senza precedenti. Anche i viadanesi stanno facendo la loro parte. La frazione brescellese oltretutto dista una decina di chilometri dal luogo della sciagura.
Ad esempio l’ex Giudice di Pace di Viadana, Giovanni Breviglieri, ieri mattina si è recato sul posto per offrire la disponibilità di una ventina di profughi, che lui accoglie nelle sue Case d’accoglienza. “Sono là che non fanno nulla e sarebbe utile portarli qui, gratuitamente, per dare una mano a pulire strade, abitazioni e cantine” ha spiegato Breviglieri.
Purtroppo pare che le solite barriere burocratiche abbiano ostacolato la proposta. Vedere la frazione di Brescello, famosa oltre che per la sede della Immergas, e della concessionaria Autozatti pesantemente danneggiate anche per il tradizionale mega presepio che quest’anno probilmente non si farà, ridotta in quella maniera fa davvero impressione.
Ieri ad esempio gli addetti di una banca erano intenti a portare via quel poco che si era salvato tra computer e stampante mentre un ballone di fieno, arrivato da chissà dove stazionava davanti alla postazione del Bancomat proprio sulla piazza del paese. La chiesa, li vicino invece, sembrava addirittura che nemmeno il pavimento fosse stato allagato come notava l’altra sera il Vescovo di Reggio Emilia Mons. Marcello Camisasca giunto sul posto.
Un effetto stridente invece la grande scritta pubblicitaria all’ingresso di un enorme magazzino di casalinghi, la ditta Cabrini che diceva “Il lusso alla portata di tutti” quando nulla più era recuperabile li dentro, comprese alcune auto storiche collezionate dalll’imprenditore. Continuano nel frattempo le pesantissime accuse di ritardi nei soccorsi da parte dei cittadini , dicendo che alle 5,30 di lunedi hanno suonato i campanelli delle abitazioni senza però preannunciare il vero disatro che si stava verificando con la rottura dell’argine da cui il fiume Enza è trabordato con una spaventosa violenza distruttrice.
Per raggingere Parma dal viadanese è ancora interrotta l’ex statale della Cisa e occorre proseguire per Poviglio S.Sisto per poi immettersi all’altezza di Sorbolo il cui ponte è transitabile.
Rosario Pisani
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