Cronaca

Trasporti, è caos: treni in fortissimo ritardo, la gente passa il ponte a piedi

A Colorno intanto ci hanno pensato i vandali a fare danni: il degrado e l’abbandono portano spesso la moltiplicazione degli imbecilli. Il casalasco è isolato, è terra di nessuno, abbandonata a se stessa

CASALMAGGIORE – Meno certezza di quella che già – poca – caratterizza la linea Parma Brescia tutti i giorni. Sfasati tutti gli orari. Trenord, a dieci minuti alle 9, dà l’avviso sul sito. “A causa dei danni causati dalle avverse condizioni meteorologiche agli impianti di circolazione, sono possibili variazioni, cancellazioni e ritardi. Prestare attenzione ai monitor e agli annunci sonori di stazione”.

Da Casalmaggiore, da San Giovanni e da Piadena si moltiplicano i messaggi di persone lasciate nel vuoto dell’attesa, ad aspettare treni in ritardo mentre altri (il 20331 di questa mattina) non arriveranno mai. Ore perse di lavoro, lezioni che saltano all’università e tanti altri motivi per imprecare. E’ bastata una spruzzata di neve, di quella che appena la temperatura salirà di qualche grado sparirà in poche ore per mandare in tilt un servizio già non buono di suo.

Chi ha potuto ha preso la macchina. Altri, disperati, hanno deciso di farsi a piedi i ponti, quello chiuso che scavalca il fiume o quello in ferro del treno. Non ci sono molte altre possibilità. Il ponte è chiuso ad ogni mezzo, e ad ogni persona ma è una presa per il culo. Perché, quando non hai altre possibilità lo fai. Quando devi arrivare a lavoro ci vai. E non è la regola di una provincia lontana, che da una parte vieta il traffico e tutti e dall’altra pensa a riparare una struttura sulla quale è vietato a tutti il transito, anche a piedi, a fermare le persone.

Chi dovrebbe bloccare il transito – per pietà – chiude un occhio e forse due. E’ la disperazione. L’insicurezza legata al fatto che quando nulla funziona alla soglia della decenza ci si adatta. Sul ponte, nella poca neve caduta, le tracce del passaggio. Soprattutto bici, ma anche gente a piedi. Gente che si fa i due chilometri di ponte più la strada che resta alla fabbrica pur di arrivare al lavoro. Già, il lavoro, quello garantito dall’articolo 1 della Costituzione che spiega che questa è una repubblica fondata sul lavoro e quel lavoro non riesce neppure a garantirlo con i trasporti.

Intanto il 20331 (Brescia 5.50 – Parma 7.48) ha terminato la sua corsa nella stazione di Ghedi. Il 20338 potrebbe fare da canovaccio ad un’opera buffa se non fosse tragica realtà: sarebbe dovuto partire da Parma alle 8.13 ed arrivare a Brescia alle 10.08. Partirà dalla stazione di Ghedi, ad uno sputo da Brescia, alle 9.47. Il 20333 Brescia Parma (6-50 – 8.48) viaggia con 97 minuti di ritardo. l treno 20337 (Brescia 07:50 – Parma 09:48) viaggia con 110 minuti di ritardo, per le ripercussioni di un guasto agli impianti che regolano la circolazione dei treni lungo la linea. Il treno 20336 (Parma 06:13 – Brescia 08:08) è ripartito dalla stazione di Visano con 102 minuti di ritardo. Difficile poter aver fiducia in un servizio così. Difficile poter contare su qualcosa di evanescente.

A Colorno intanto ci hanno pensato i vandali a fare danni: il degrado e l’abbandono portano spesso la moltiplicazione degli imbecilli. Il casalasco è isolato, è terra di nessuno, abbandonata a se stessa. Sul ponte, su quel che ne sarà, non c’è ancora certezza. Sulla ferrovia non ci si può di certo contare. Restano i pesantissimi disagi di una giornata che si è appena aperta e quelle orme sull’asfalto: una foto di guerra, di ‘quando eravamo poveri ma (neppure) belli’. Il segno tangibile della sconfitta di tutte le istituzioni coinvolte.

Nazzareno Condina

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