Effetto serra, effetto guerra: Mastrojeni e un problema "del quale deve fregarcene eccome"
Il prossimo imperdibile appuntamento si terrà sabato 16 dicembre: stessa ora (15.30) stesso luogo (Coop.Palm di Buzzoletto) col sociologo Giorgio Beretta e… con una inedita sorpresa.

BUZZOLETTO (VIADANA) – In una sede gioiosa e distensiva, qual è la sala multifunzionale della Cooperativa PALM W&P ONLUS, già un anticipo di armonia con la Natura e preludio ad un rapporto sereno tra uomo e ambiente, sabato 2 dicembre si è svolto il primo dei due appuntamenti formativi dal titolo “Effetto Serra, Effetto Guerra”, organizzati dalle Associazioni Casalasco-Viadanesi: Associazione Noi, Ambiente, Salute (Viadana), Collettivo non violento Uomo e Ambiente della Bassa (Guastalla), Comitato Intercomunale per la Qualità della Vita (Dosolo), Comitato Democrazia Costituzionale Oglio Po, Viadana Democratica.
Ospite d’eccezione, che ha richiamato una significativa presenza di pubblico, Grammenos Mastrojeni, diplomatico italiano, coordinatore per l’eco-sostenibilità della Cooperazione allo Sviluppo, presentato ed intervistato da Sofia Orlandelli. Il suo approccio, molto pragmatico e concreto, corredato da opportune diapositive, mira ad un obiettivo alla portata di tutti: “Ho in mente un solo obiettivo: fare in modo che tutti capiscano che saremo in grado di virare da questa catastrofica rotta di collisione solo lavorando insieme. Dopo tutto, un oceano non è altro che un insieme di piccole gocce!”.
Ha esordito con un’affermazione a prima vista spiazzante: “Inizio con una domanda molto tecnica: “Che ce ne frega?” per illustrare come in realtà, il problema dei cambiamenti climatici (che al momento trova ancora molti scettici) è collegato a tanti aspetti del deterioramento della vita sul pianeta di cui ancora troppo poche persone sono consapevoli, ma che avanza a ritmi vertiginosi. Pensiamo a specie animali che non suscitano particolare attenzione, ma che sono alla base di complessi meccanismi vitali per la sopravvivenza umana: un esempio emblematico sono le api, come ben rappresenta la foto di un murale in cui si legge “Quando noi ce ne andremo, vi porteremo tutti con noi”.
“Il fatto che questo genere di argomenti – è stato rimarcato – sembri ancora un “ozioso passatempo” o “preoccupazioni per anime belle o buontemponi” la dice lunga sul cammino di consapevolezza che ci si para davanti, soprattutto perché le persone sono ancora convinte che per salvare il Pianeta occorra sobbarcarsi dei sacrifici che nessuno vuole affrontare, mentre è il contrario: entrare in sintonia con i ritmi e gli equilibri naturali si tradurrebbe sia in un maggiore vantaggio economico (I fondi di investimento della green economy sono più redditizi del fossile) che in maggiore benessere anche psico-fisico e relazionale.
Pace, Sviluppo, Ambiente e Diritti Umani (questo il cardine e la prospettiva inedita di tutto il discorso) sono interdipendenti: la mancanza di uno di essi causa la perdita anche degli altri, e le dinamiche che ne scaturiscono sono alla base degli attuali fenomeni migratori, dei conflitti e, in qualche modo, dello stesso terrorismo di cui spesso ci sfugge la causa, ma che in quest’ottica diventano comprensibili. I cambiamenti climatici influiscono in modo determinante: più il deserto avanza, più le ondate migratorie aumentano, più cresce il pericolo di guerre.
Questo il presente e il futuro che ci aspetta, se non invertiamo la rotta, ed è ancora possibile farlo, basta volerlo. Un messaggio di speranza quindi quello di Mastrojeni. Non potendo approfondire in questa sede tutte le questioni sollevate dall’avvincente conferenza, rimandiamo alla lettura del suo libro, disponibile presso la libreria “Il seme” di Casalmaggiore, dal titolo omonimo “Effetto serra, effetto guerra”. Il prossimo imperdibile appuntamento si terrà sabato 16 dicembre: stessa ora (15.30) stesso luogo (Coop.Palm di Buzzoletto) col sociologo Giorgio Beretta e… con una inedita sorpresa.
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