Hand Made Market, esercenti uniti con formula del mercatino contro la crisi
Una sorta di “collettiva di negozi”, che propongono ciascuno merci differenti: non chiamatelo supermercato, però, perché l’intento è lontano dalla grande distribuzione. Qui infatti si punta tutto sull’alta qualità. E su un ambiente non asettico, bensì accogliente.
CASALMAGGIORE – Il progetto si chiama “Hand Made Market” ed è partito dal basso, ossia proprio dai commercianti. Prendendo spunto dall’unione di forze già sperimentata con la Città dei Bambini 2017, nel maggio scorso, e provando a scuotere il commercio in particolare in questi mesi – lunghi, anzi lunghissimi – in cui la chiusura del ponte sul Po rischia di creare nuovi problemi e soprattutto di aggravare la crisi. Negli spazi della Fioreria Sartori, domenica, alcuni commercianti di Casalmaggiore, ma anche delle province e dei territorio limitrofi, si sono riuniti con una filosofia molto semplice. “L’obiettivo era unire le forze in questo momento particolare – spiega Ilaria Sartori – che ha provato un po’ tutti i commercianti, sia della sponda casalasca che di quella parmense. Abbiamo incontrato in particolare artigiani che realizzano prodotti di buona fattura, invitandoli nei nostri spazi”.
Una sorta di “collettiva di negozi”, che propongono ciascuno merci differenti: non chiamatelo supermercato, però, perché l’intento è lontano dalla grande distribuzione. Anzi, è opposto. Qui infatti si punta tutto sull’alta qualità. E su un ambiente non asettico, bensì accogliente. “Bruno Arcari ci ha gentilmente offerto una serie di sue opere, quadri paesaggistici – spiega Sartori – che fanno da cornice all’evento, ma sono chiaramente anche in vendita”.
Sei negozi per ora: Lily Hats da Parma, che realizza borse, sciarpe e cuffie, i Bijou di Simona Pugolotti, la frutta e verdura bio dello stesso Sartori, cuoio, pellami e cinture con il calzolaio Emiliano La Braca, estetica e parrucchiera con Antonella Bravi e Cristina Benassi e, appunto, pure uno spazio artistico con Bruno Arcari. Sei pionieri di quello che potrebbe divenire un circolo virtuoso che porterebbe i piccoli negozi a consociarsi e, unendo le forze, a operare su territori diversi rilanciando il piccolo commercio.
Non manca poi uno sguardo alla salute con l’associazione Diabetici dell’Oglio Po, rappresentata dal presidente Giuseppe Visioli, e una apericena preparata dalla nutrizionista Valentina Giacometti e Ilaria Sartori. “Chiudiamo in questo modo un ciclo di 4-5 eventi dedicati all’alimentazione naturalistica e biologica – spiega Visioli – che negli ultimi mesi abbiamo organizzato con la nostra associazione”. Si tratta di una sperimentazione, di un numero zero, per capire l’interesse di una iniziativa simile. Dal 2018 se ne potrà riparlare con un’adesione ancora maggiore. Nel segno del proverbio, l’unione fa la forza…
Giovanni Gardani