Piadena, treno del mattino cancellato per due giorni di fila: e alcuni studenti restano a piedi
Stavolta il problema emerge a Piadena e, per la precisione, sulla Mantova-Cremona-Milano. Un disagio ripetuto e reso ancora più grave dal fatto che il treno colpito da cancellazione improvvisa è quello delle ore 6.51 da Piadena, che arriva a Cremona alle 7.21, quello utilizzato dagli studenti.

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche perché cambia la tratta ma non il territorio. E se nel proverbio si parla sempre di Antica Grecia, nel nostro caso specifico parliamo di Casalasco. E di treni, naturalmente. Dei disagi, anzi dei disastri, della Parma-Brescia, che mette a dura prova la pazienza dei pendolari tutti i giorni, abbiamo parlato spesso, quasi quotidianamente, tanto che il rischio è che alla lunga il disservizio non faccia nemmeno più notizia, e questo sarebbe rischioso.
Stavolta però il problema emerge a Piadena e, per la precisione, sulla Mantova-Cremona-Milano. Un disagio ripetuto e reso ancora più grave dal fatto che il treno colpito da cancellazione improvvisa è quello delle ore 6.51 da Piadena, che arriva a Cremona alle 7.21. E se il sabato per molti lavoratori è giorno di riposo, per gli studenti che partono proprio dal Casalasco (e dunque dalle varie stazioni in cui, dopo Piadena, il treno ferma), sfruttando quel convoglio per andare a scuola nel capoluogo di provincia, ecco che il patatrac è evidente. Due episodi, a stretto giro di posta, uno venerdì mattina e l’altro sabato: lo stesso treno finito ko per chissà quale motivo.
E così ai giovani studenti non è rimasto altro da fare che cercare un’alternativa. Ai piadenesi doc è andata tutto sommato bene, perché da tabella oraria alle 7.12 è partito un altro treno, che da Piadena porta a Cremona, peraltro impiegando solo 16 minuti – ritardi esclusi – e dunque giungendo nella città del Torrazzo alle 7.28, dunque soltanto – si fa per dire – sette minuti dopo l’arrivo previsto del primo treno cancellato. Questo convoglio però è diretto, da Piadena a Cremona senza fermate intermedie. Motivo per cui il vero disagio è stato per gli studenti che dovevano salire a Torre dè Picenardi, Gazzo Pieve San Giacomo e Villetta Malagnino. Costretti a chiedere un passaggio ai genitori semplicemente per esercitare il loro diritto allo studio. Alla faccia dell’indipendenza e delle antiche polemiche sui bamboccioni…
G.G.