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Quelli della quinta B del liceo Sanfelice del '76. In festa ricordando Carletto

alla licenza liceale si sono visti in diverse occasioni, ma questa volta, l’appuntamento ha avuto un sapore speciale. C'era da ricordare Carlo Lodi Rizzini, che è mancato di recente ed era uno degli elementi cementanti il gruppo.

VIADANA – A 40 anni dal Diploma, “rimpatriata” dei liceali del ‘76 Sono passati quarant’anni da quando componevano la stessa classe, ma divertimento e affiatamento sono stati gli stessi, come se avessero appena concluso la maturità.

I liceali del liceo Scientifico Sanfelice di Viadana che hanno conseguito la maturità nel 1976 hanno tenuto una riuscitissima rimpatriata . In classe erano in una ventina ma si sono ritrovati in 11, in un Osteria di Vicobellignano per vivere il momento conviviale. Dalla licenza liceale si sono visti in diverse occasioni, ma questa volta, l’appuntamento ha avuto un sapore speciale. C’era da ricordare Carlo Lodi Rizzini, che è mancato di recente ed era uno degli elementi cementanti il gruppo.

Gli altri assenti, tutti giustificati perché residenti fuori, non hanno fatto mancare i loro messaggi di saluto e vicinanza. Serata all’insegna dell’amarcord. Sono riemersi episodi ed aneddoti vissuti nel periodo scolastico. I “ragazzi”, con questa bella serata, hanno ricordato i vecchi tempi tirando le fila di una vita sempre in crescendo, costellata di soddisfazioni, traguardi, raccontandosi le reciproche esperienze di vita.

Tra un gustoso piatto e un buon bicchier di vino, il più riservato e taciturno ha piacevolmente stupito “le ragazze” offrendo loro, con un gesto di apprezzata galanteria, una profumatissima rosa rossa.

Non hanno potuto dimenticare la famosa “notte prima degli esami”… Con una telefonata effettuata la vigilia della prova d’italiano, uno sconosciuto spacciandosi per il provveditore agli studi riuscì a convincere una suora, preside di un istituto pavese, a prendere la busta, contenente i titoli dei temi d’italiano, custodita in cassaforte, ed aprirla rompendo i sigilli di ceralacca con cui si usava garantirne l’integrità, e a farsi leggere il contenuto adducendo a pretesto un possibile errore di trascrizione da correggere.

Al termine della telefonata, la preside, colta da dubbi, denunciò l’accaduto. La prova d’italiano venne rimandata su tutto il territorio nazionale, l’esame cominciò con un giorno di ritardo con quella che era la “seconda” prova, nel mentre vennero preparati nuovi temi per la prova d’italiano.

Questo è l’unico caso noto in cui il contenuto di un testo d’esame venne divulgato in anticipo. La 5 B, nel luglio del 1976 si diplomò compatta, dopo un duro esame di Stato.

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