Cronaca

La lettera a Trenord di una pendolare. Elena: "Provate voi a prendere il treno!"

"Ho molta fiducia nel nostro paese. Partiamo dalle piccole cose : dalla cordialità, dal prendersi un impegno, dalla puntualità. Se ognuno fa un passo avanti, potremmo stare meglio tutti"

CASALMAGGIORE – Lei, il treno, lo prende da anni. Prima da studentessa e adesso, da quando ha chiuso il ponte, da lavoratrice. Parla dunque con estrema cognizione di causa Elena Bosi da Casalmaggiore. Fa parte di quella massa, che cresce sempre più di viaggiatori inviperiti per un servizio al limite della decenza. Un servizio – peraltro – pagato a caro prezzo.

Elena ha deciso di scrivere direttamente a Trenord, per far conoscere ai vertici della società partecipata tutto il proprio disappunto: “Mi chiamo Elena Bosi – scrive nella missiva – e faccio (purtroppo) parte del gruppo di persone che, dopo la chiusura del ponte di Casalmaggiore, hanno dovuto diventare pendolari ed utilizzare la linea ferroviaria Parma-Brescia per recarsi al lavoro/università.
Ammetto di essere partita prevenuta perché avevo già utilizzavo la medesima linea durante i 3 anni universitari ed era stato un vero incubo a causa di ritardi e soppressioni varie. Ero arrabbiata perché perdevo tempo prezioso che avrei potuto dedicare allo studio o al mio tempo libero, perché spesso i miei genitori dovevano venirmi a prendere a Piadena per evitare che rimanessi ore in una stazione fatiscente ad attendere un treno che magari non sarebbe mai arrivato…”

Questo il passato. Nel presente non c’è poi molta differenza: “Ora però – prosegue – vedo la situazione sotto un altro punto di vista, ovvero da lavoratrice, e sono ancora più incazzata! Siccome non voglio fare polemica sterile, di seguito trovate i miei punti: RITARDI E SOPPRESSIONI Vi rendete conto che la soppressione anche di un solo treno del tardo pomeriggio potrebbe impedire ad una madre o ad un padre di andare a prendere i figli a scuola, di preparare la cena o semplicemente di passare del tempo a casa con i propri cari? Vi rendete conto che i vostri ritardi di 15/20 minuti ogni mattina causano problematiche ai dipendenti? Ci sono persone a cui l’azienda non ha concesso orari flessibili e che quindi sprecano ore di permessi per colpa vostra. Vogliamo provare a risarcire i pendolari per tutti i minuti di ritardo che accumulate? Non parlo di un forfait ma di una cifra per ogni minuto. Cosa ne dite? Fareste forse più attenzione?
Perché lo sappiamo bene… il treno delle 7.14 da Casalmaggiore non arriva MAI alle 7.44 a Parma. E dello sconto del 30 % sull’abbonamento successivo ce ne facciamo molto poco… si vorrebbe solo puntualità. Quella che dovrebbe essere una regola è ormai un’eccezione. Ma vi rendete conto???”

La lettera di Elena prosegue: “L’avviso da voi pubblicato: ‘Fino a sabato 9 Dicembre 2017, per lavori di manutenzione straordinaria e potenziamento infrastrutturale fra le stazioni di Casalmaggiore e Parma, i treni regionali di Trenord della relazione Brescia-Parma potranno subire ritardi entro 5 minuti’ è una presa in giro. Dovreste vergognarvi a pubblicare certe cose. 5 minuti di ritardo sarebbero una manna dal cielo. C’è chi sistematicamente perde l’autobus in città per recarsi al lavoro per colpa vostra. SPORCIZIA I treni sono sporchi. Ci sono giorni che dai bagni escono degli odori assurdi. E vogliamo parlare delle tende? Questi treni vengono mai puliti? QUALITA’ DELL’ARIA L’aria è spesso irrespirabile. Gli scarichi del treno, forse per malfunzionamento del sistema di ventilazione, rientrano in carrozza e non si riesce a respirare. MALEDUCAZIONE Il comportamento di alcuni controllori a volte rasenta la maleducazione e indispone i viaggiatori già provati dai punti di cui sopra”.

La pendolare fa poi un esempio: “Ecco un esempio: ieri (28/11), verso le ore 17.50 arriva al binario 7, in stazione a Parma, un treno da Brescia. Scendono i passeggeri e quindi saliamo noi, pensando che fosse il treno delle 17.52. Uno dei 2 controllori comincia ad alzare la voce e in malo modo urla a tutti di scendere dicendo che non è il treno giusto, senza ovviamente dare alcuna spiegazione. Ora io vorrei capire: siccome il mercato si basa sulla legge della domanda e dell’offerta, la domanda dei pendolari è chiara: vogliamo puntualità e treni degni di un paese cosiddetto civile e all’avanguardia. La vostra offerta invece qual è? 49 Euro al mese per l’abbonamento Casalmaggiore-Parma? Per cosa esattamente? Per viaggiare nella sporcizia, in ritardo e, a volte, in piedi? I pezzi grossi di Trenord hanno mai preso un treno della linea Parma-Brescia? Sanno cosa vuol dire essere stanchi dopo 8, 9 a volte 10 ore di lavoro, avere solo voglia di rientrare a casa e ritrovarsi in stazione con un treno soppresso (il 27/11 ben due soppressioni)? Io non credo ma chissà… se provassero, magari ci metterebbero un briciolo di impegno in più a cercare di migliorare le cose. Ho molta fiducia nel nostro paese. Partiamo dalle piccole cose : dalla cordialità, dal prendersi un impegno, dalla puntualità. Se ognuno fa un passo avanti, potremmo stare meglio tutti. Nell’attesa di un vostro concreto riscontro (non la solita mail automatica di scuse per rispondere ai reclami, grazie) e disponibile ad essere ricontattata,
Porgo i miei più cordiali saluti”.

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