PalaFarina, il sindaco Cavatorta risponde a minoranze: "Attacchi assurdi, ecco le loro falsità"
"Guardate il progetto esecutivo e leggete la classe IV, non III solo per citarne una tra le tante dette. Confermo dunque che l’edificio sarà strategico per la comunità e così saneremo questa ferita aperta" spiega Cavatorta per smentire una delle accuse.
VIADANA – “Ho rispedito al mittente l’invito per l’assemblea sul Palafarina, dal mio punto di vista pretestuosa, indetta da certe opposizioni. Raccolgano le firme per chiedere un consiglio comunale aperto, ho già avuto modo di dire che d’ora innanzi parteciperò solo a quelli che riterrò costruttivi”. Così il sindaco Giovanni Cavatorta risponde alle accuse delle minoranze presentate durante l’assemblea pubblica di martedì sera in Auditorium Gardinazzi.
“Valuterò col progettista se convocare i capigruppo (visto che anche in base al numero dei partecipanti alla serata sembra interessi più a certi politici che alla gente) – continua Cavatorta – per rispiegare quanto detto in consiglio e/o fare un’assemblea per illustrare il progetto, come avevo già detto, ma metodi e tempi li decido io e non chi non perde occasione per screditare. Mi sono stancato di dare la mia disponibilità, come fatto finora e mai venuta meno, per tenere consessi dove l’obiettivo principale è demolire me personalmente e l’Amministrazione comunale. A noi preme proseguire l’iter complesso e arduo della ristrutturazione del palazzetto e su quest’ultima siamo già proiettati, per restituire a Viadana una struttura per lo sport e un edificio nuovo, moderno e antisismico: guardate il progetto esecutivo e leggete la classe IV, non III solo per citarne una tra le tante dette. Confermo dunque che l’edificio sarà strategico per la comunità e così saneremo questa ferita aperta”.
“Quando siamo arrivati due anni e mezzo fa – spiega il primo cittadino – avevamo un palazzetto appena crollato, prospettive non certo edificanti, zero risorse (nè la possibilità di spenderle), una normativa in procinto di cambiare e niente in mano. Oggi con tanti sacrifici, impegno e determinazione abbiamo, in ordine, raggiunto, la messa in sicurezza dell’impianto, la struttura per fare la gara, l’accordo di programma con Regione Lombardia che non smetterò mai di ringraziare, le risorse (ricordo che i soldi comunali, quindi dei viadanesi, sono solamente 1,2 su 2,7 milioni di euro, gli altri 1,5 arrivano dall’assicurazione e da Regione Lombardia) e la possibilità di impiegarle (passaggio cruciale), il progetto (presentato e illustrato in consiglio), i pareri positivi degli enti preposti, una gara svolta e una ditta che farà i lavori (se ha partecipato alla seconda fase solo una significa probabilmente che i prezzi non sono così alti). Questi sono fatti. Noi ci basiamo su questi e questa è sempre stata la nostra strada maestra”.
“Noi vogliamo il palazzetto, è un nostro obiettivo – conferma il sindaco – . Invece che essere contenti assieme a noi, tutti insieme, dei progressi fatti, le opposizioni dove vogliono arrivare? Ad oggi sono arrivati solo dei se, dei ma, dei però… mai un sì! Se ritorneremo ad avere un palasport i meriti saranno di quei consiglieri che hanno votato per destinare le risorse. Sui social (ma anche l’altra sera) poi se ne sono scritte e sentite di tutti i colori, anche illazioni e accuse che si possono ritenere offensive e lesive della dignità e professionalità. Ribadisco, questi sono fatti e soldi che la mia maggioranza consigliare ha avuto la determinazione e il coraggio di destinare, nel quindicennio precedente quanto è stato messo per la manutenzione straordinaria della struttura?”.
“Il progetto è pubblico e pubblicato – conclude Cavatorta – . Abbiamo inevitabilmente rispettato il codice degli appalti e la contabilità armonizzata (questo ci permetterà di fare altre opere nei prossimi esercizi, forse i consiglieri non hanno letto il piano lavori pubblici, fermo restando che ad oggi abbiamo investito per circa 3 milioni), abbiamo lavorato tanto in questi due anni e mezzo senza dormire ne perdere tempo, per proseguire in questo percorso ostacoli che è l’iter, siamo a buon punto ma non è ancora finita. Proseguiremo con l’impegno e l’umiltà fin qui dimostrati”.
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