Pot Viadana, il medico Enzo Rosa: "Noi non contrari, ma servono spazi adeguati"
Enzo Rosa spiega che i medici di base del territorio non sono propensi ad operare nella nuova struttura proprio per questa serie di incertezze, non essendo garantiti spazi e servizi.

VIADANA – I medici di base non sono contrari aprioristicamente all’istituzione di una Presidio Ospedaliero territoriale (Pot) a Viadana. “Anzi questo è un progetto che personalmente avevo suggerito una ventina d’anni fa allo scopo di creare Ospedali di Comunità: un progetto che però non all’epoca non trovò applicazione” spiega Enzo Rosa, conosciuto medico viadanese con molte influenze non solo in campo sanitario ma anche politico. Il professionista non è certamente assimilabile a coloro che prendono posizione tanto per apparire. Anzi i suoi pareri vengono richiesti conoscendone la competenza e la profonda conoscenza dei temi d’attualità.
E’ noto come la riforma regionale intenda affiancare ai presidi ospedalieri per i cosidetti pazienti acuti (come Oglio Po di Casalmaggiore ad esempio) strutture adatte ad accogliere quei malati dimessi dagli ospedali ma non ancora in grado di rientrare a casa. “Un Pot a Viadana sarebbe quindi una bella soluzione per alleviare i disagi delle famiglie, anche se per un periodo limitato. Ciò che non si capisce – continua Rosa – è con quale personale i dirigenti mantovani intendano farlo. Tra poco più di un mese si interrompe il rapporto con la Proges che gestiva il servizio di lungodegenza. Si dice che si arriverà ad avere trenta posti letto, con aumento dell’attuale capienza: benissimo ma occorrono infermieri, ausiliari e medici e un ente pubblico come l’Asl di Mantova non può assumere direttamente essendo necessario indire bandi pubblici”.
Enzo Rosa spiega che i medici di base del territorio non sono propensi ad operare nella nuova struttura proprio per questa serie di incertezze, non essendo garantiti spazi e servizi. I medici interpellati chiedono in sostanza locali adeguati, almeno una decina di ambulatori, per ciascuno di loro, per il personale e soprattutto per gli utenti. In sostanza la stessa problematica che contraddistingue il Pot di Bozzolo, già finanziato ma non ancora operativo. Per dare tempo e la possibilità di affrontare questi ostacoli il capogruppo del Pd viadanese Nicola Federici ha proposto di rinnovare per almeno sei mesi l’appalto alla Progres, sospendendo i licenziamenti ai dipendenti attualmente in servizio alla Lungodegenza prima che ne venga cambiata la destinazione.
Rosario Pisani