Cronaca

PR BS, avviso di lavori straordinari. RFI: "No, solo normale manutenzione"

Guai a sbilanciarsi troppo, ma quel cartello indica che forse qualcosa si muove. Già, forse. A patto che la montagna, in un territorio già scottato, non partorisca il solito topolino…

CASALMAGGIORE – Passa da un cartello apposto in stazione ferroviaria a Casalmaggiore, e anche sulle altre stazioni che portano a Parma, la flebile speranza di un rilancio almeno del trasporto su ferro. Si sapeva infatti che Rete Ferroviaria Italiana avrebbe potenziato a livello infrastrutturale la Parma-Brescia, ma sin qui si era parlato essenzialmente di elettrificazione in particolare della zona di Ghedi e San Zeno, che dunque si spinge più vicina alla città della Leonessa rispetto a quella ducale, che invece gravita maggiormente, specie ora che il ponte è chiuso, verso l’orizzonte Casalasco.
Il cartello affisso in stazione a Casalmaggiore, che peraltro riporta un avviso nelle scorse ore inserito anche sul sito di Trenord, che gestisce il traffico dei convogli sulla rete, parla esplicitamente di potenziamento infrastrutturale, oltre che di manutenzione straordinaria, fra le stazioni di Casalmaggiore e Parma, dunque fa riferimento proprio alla tratta oggi al centro dell’attenzione.
I pendolari, scottati da tante esperienze negative proprio con Rfi e Trenord, ci vanno con i piedi di piombo e a molti non è parso vero di leggere quel cartello: che però è un avviso, dunque è fatto di parole. Contattata tramite l’addetto stampa, Rfi ha precisato che si tratta di “normali lavori di manutenzione, nulla di che”. Nessuna speranza dunque, di qualcosa di realmente concreto. Certo però in quel cartello l’aggettivo “straordinaria” c’è e si parla di potenziamento infrastrutturale: qualcosa dovrebbe pur dire.
Anche perché proprio a dicembre partono i nuovi orari invernali di Trenord, quelli nei quali si spera vengano inseriti più treni e non caso nell’annuncio viene altresì precisato che i lavori dureranno proprio fino al 9 dicembre prossimo. In virtù di questo, si legge, i treni potrebbero subire ritardi contenuti in un massimo di 5 minuti. Precisazione, quest’ultima, che fa un po’ sorridere a dire il vero, tenendo conto che 5 minuti di ritardo sarebbero – considerando il disservizio quotidiano – già un bel traguardo raggiunto. Il ritardo medio dei treni puntuali è infatti di solito attorno ai 13 minuti.
In ogni caso, e ironia a parte, quell’avviso, passato quasi inosservato ma non sulla pagina Facebook “Sei di Casalmaggiore se…”, potrebbe favorire il potenziamento anche della flotta treni, ampiamente richiesto da più parti. L’ultima domanda in tal senso, dopo quella dei comuni interessati, è giunta giovedì sera in consiglio comunale, da Paolo Antonini, presidente del comitato TrenoPonteTangenziale.
Il sogno, ha detto l’avvocato Antonini, è passare dai 24 convogli giornalieri attuale a un servizio navetta quasi triplicato, con 70 treni al giorno. Possibile? Guai a sbilanciarsi troppo, ma quel cartello indica che forse qualcosa si muove. Già, forse. A patto che la montagna, in un territorio già scottato, non partorisca il solito topolino…
Giovanni Gardani

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