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Orienteering, a Casalmaggiore festa per 250: quando lo sport è promozione e integrazione

A vincere la Coppa Italia Trail-O è stato Michele Cera della Erebus Or. Vicenza (609 punti, ossia la somma di secondi impiegati per le sette piazzole da decifrare più eventuali penalità da 30 punti), seguito da Remo Madella della Vivaio con 670 punti e da Alessio Tenani della Polisportiva Masi con 807 punti. FOTOGALLERY E VIDEO

CASALMAGGIORE – Sport, natura, movimento, socialità e pure un po’ di turismo e promozione del territorio. A tutti questi valori, tipici dell’orienteering, unite ora pure l’integrazione. La domenica mattina di Casalmaggiore è stata all’insegna dello sport orientamento e dello sport davvero integrato. La carica dei 250 orientisti, infatti, ha dato modo a tutti di cimentarsi con questa disciplina nelle sue varie declinazioni.

In 150 circa hanno preso parte alla corsa orientamento nella sua accezione classica organizzata dall’Atletica Interflumina nell’ambito di una tappa regionale (tracciatore Fiso Corrado Arduini), ma a questo numero vanno aggiunti i 50 ragazzini delle scuole che hanno preso parte alla gara in via promozionale, grazie alla buona pubblicità effettuata proprio nei vari istituti di istruzione nei giorni scorsi. A completare il percorso i 50 concorrenti del Trail-O, orientamento di precisione, con sei atleti paralimpici che hanno preso il via nella gara voluta a Casalmaggiore da Andrea Visioli e dalla sua Eridano Adventure, che hanno ottenuto – grazie anche al lavoro della tracciatrice e campionessa italiana Susy De Pieri – di effettuare proprio nei parchi e sull’argine casalese la tappa di Coppa Italia, dunque una competizione di livello nazionale. Per tutti, partenza scaglionata, un po’ come nella cronometro di ciclismo.

Tre minuti di distanza un concorrente dall’altro tra gli adulti, un minuto e mezzo tra gli studenti, visto il gran numero di iscritti. Da rimarcare anche la punzonatura digitale con il sistema Sport Ident, che ha consentito di velocizzare i tempi nel segno delle nuove tecnologie. Altre poi le curiosità, che miravano a ricreare l’ambiente di montagna o di bosco, dato che l’Orienteering nasce in Scandinavia: il via, infatti, alle varie partenze è stato dato da un campanaccio molto suggestivo.

A vincere, per la cronaca, la Coppa Italia è stato Michele Cera della Erebus Or. Vicenza (609 punti, ossia la somma di secondi impiegati per le sette piazzole da decifrare più eventuali penalità da 30 punti l’una: vince dunque il punteggio più basso), seguito da Remo Madella della Vivaio Orienteering con 670 punti e da Alessio Tenani della Polisportiva Masi con 807 punti. Molto particolare, come era nelle attese, l’effetto creato dalla presenza in contemporanea di normodotati e atleti affetti da disabilità di vario tipo, intenti nella stessa piazzola e decifrare le cartine dai vari punti di osservazione: un vero esempio di sport integrato, dove tutti sono sullo stesso piano. E pure una lezione, fuor di retorica, di civiltà. Nel Trail-O, infatti, non si misurano i tempi di spostamento da una piazzola all’altra, bensì i tempi impiegati per riconoscere i simboli nei vari punti di osservazione.

Sia il Trail-O che la Corsa Orientamento classica sono partiti con ritrovo in Baslenga. Poi la corsa vera e propria, tappa regionale, è partita dalla scuola media Diotti, proprio per promuovere questo sport negli istituti scolastici, ha vissuto passaggio intermedi ripetuti nell’edicola Liberty di piazza Garibaldi e poi si è chiusa in via Ada Negri ai pieni dell’argine. Per quanto concerne l’orientamento di precisone, invece, i punti di osservazione erano posti al Parco di via Italia, Parco Lido Po, Bosco Nascituri, Parco del Romani, Parco della Posta (due lanterne) e Parchetto del Duomo, con arrivo e calcolo dei punteggi in Baslenga. Un percorso davvero immerso nella natura dunque. Da segnalare, durante la premiazione tenutasi in Sala Avis, dunque a pochi passi dalla Baslenga, la presenza di Tiziano Zanetello, presidente nazionale Fiso, oltre che di Carlo Stassano, già presidente Fiso prima di Zanetello e oggi primo dirigente dell’Atletica Interflumina. L’Avis di Casalmaggiore, peraltro, ringraziata dagli organizzatori, ha offerto a tutti un lauto pasto: un fuoriprogramma inaspettato e gradito.

Giovanni Gardani

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