Politica

Ponte, l'ira di Orlando Ferroni: "Diventeremo gli indiani d'America"

"Ti passa completamente la voglia di fare, perché tanto sai che tutto è già stato deciso prima. Nessuno o quasi ha preso in considerazione una soluzione diversa"

CASALMAGGIORE – “Speravo nel ragionamento, e invece nulla”. E’ furioso l’Orlando Ferroni. E la notte ha lasciato spazio solo alla frustrazione. “Tu lavori per due mesi, vai a sentire le persone, tutte sembrano dare ascolto a quel che dici e poi invece tutto è già deciso a priori e di quel che dici non frega niente a nessuno, non viene neppure preso in considerazione. Questa è la politica, un mondo che mi fa sempre più schifo. Ed io ci cado ogni volta, sperando che l’occasione sia diversa”.

“Ieri sera, tranne la richiesta dello stato d’emergenza che peraltro non è così sicura, non è stata presa nessuna decisione. Non c’è stato nessun impegno, messo nero su bianco, per migliorare quello che c’è”.

“Stiamo per diventare gli indiani d’America. Qualcuno stamattina mi diceva che il disegno finale è quello della TiBre Autostradale, che non servirà a nulla a tutti quei paesi che sono isolati e lo saranno sempre di più in futuro. A pensar male in effetti lì girano miliardi di euro e i ponti del nostro territorio sono briciole al confronto. Se ci pensate, con i tamponi alla fine sarà necessario pensare ad un ponte da un’altra parte, che non sarà necessariamente Casalmaggiore. E qual’è la soluzione più semplice che farli chiudere tutti e tre, o almeno due col tempo e fare in modo che vi sia un unico passaggio, quello autostradale? Tutti i paesi di quest’area diventeranno riserve indiane”.

“Qualcuno mi dovrà spiegare perché non mi è stato possibile fare tutte le domande che avevo da fare, perché ad inizio serata i tecnici dell’unico studio di fattibilità concreto sin ora erano stati piazzati in fondo alla sala, perché già si pensa ad incerottare un ponte e al contempo si dice che per incerottarlo saranno necessarie ulteriori analisi. Qualcuno dovrà spiegarmi perché l’unica soluzione che avrebbe previsto il nuovo ponte nel punto esatto dove è adesso non è stata presa neppure in considerazione mentre la soluzione che avanza, quella dei cerotti, che non prevederà il ponte di Casalmaggiore quanto meno nella posizione di quello attuale rappresenta la soluzione”.

“Ci sono sindaci, con cui ho parlato, ed amministratori che quando gli prospetti una soluzione diversa la trovano interessante e te lo dicono ma poi tutti, alla prova dei fatti, quando serve pronunciarsi, non dicono nulla. Il partito è sempre più importante di tutto il resto. Io in questa vicenda non ho problemi a dire che sbagliano le forze di sinistra, come sbaglia Forza Italia, alla stessa maniera. Se devo essere critico lo sono con tutti, al di là dei partiti”.

“Ti passa completamente la voglia di fare, perché tanto sai che tutto è già stato deciso prima. Nessuno o quasi ha preso in considerazione una soluzione diversa, con molte meno variabili e con molte più certezze di quelle che può dare una riparazione messa su carta ancora prima degli approfondimenti che andranno fatti, come spiegato ieri sera dai tecnici. Tecnici che non hanno neppure risposto alle perplessità che avevo evidenziato ieri mattina, quei dubbi che non sono miei, ma di un ingegnere competente in materia. Non chiedetemi cosa farò domani, perché non lo so. Oggi mi dedico al mio lavoro che almeno mi regala soddisfazioni. Perché nel privato, vengono valutate le idee. Ormai ho capito che la decisione è stata presa, ed ogni altra ipotesi di risoluzione ostacolata con ogni mezzo. Il giorno in cui poi il ponte incerottato presenterà problemi, un’eventualità che anche la relazione tecnica della provincia mette bene in evidenza, e verrà richiuso, magari prima che sia a disposizione un eventuale ponte nuovo, qualcuno dirà ‘Ferroni lo aveva detto’. Ma a quel punto sarà difficile tornare indietro”.

Nazzareno Condina

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