Ferroni e Janson Bridging, sopralluogo con drone sul ponte E risposta ad Antonini (Comitato)
Una polemica che non intende comunque rinfocolare troppo il clima, perché occorre compattezza. Per quanto concerne i costi del progetto Fabio Ferroni ha confermato che non verranno comunicati. "Li saprà soltanto il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola - è stato spiegato - ma questi saranno secretati".

CASALMAGGIORE – Orlando Ferroni insiste. Lo fa a 48 ore dal consiglio comunale aperto di giovedì sera, assieme al fratello Fabio e ai tecnici della Janson Bridging, filiale italiana. I movimenti registrati martedì nel primo pomeriggio sul ponte di Casalmaggiore, chiuso al traffico da oltre due mesi, riguardano infatti il progetto per realizzare un ponte provvisorio che la stessa azienda con sede italiana a Brescia sta cercando di perfezionare su spinta del consigliere di Casalmaggiore per la Libertà. Proprio la Janson Bridging sarà presente in consiglio comunale giovedì, parlerà solo se interpellata, come da accordi, e verrà in Auditorium Santa Croce con l’ingegnere stutturista Giambattista Migliorati e forse con l’ad geometra Cristiano Astoni, che però non può ancora garantire la propria presenza con certezza.
Proprio Migliorati era presente, assieme ad un tecnico che ha manovrato il drone sul posto, al sopralluogo pomeridiano sul ponte. Un momento durante il quale, curiosamente, si è assistito anche al passaggio di alcuni ciclisti, a conferma del fatto che i divieti di transito vengono quotidianamente violato da velocipedi e in qualche caso da pedoni, che scelgono – per così dire – la strada del “fai da te” e si arrangiano come possono. Il drone ha effettuato alcune riprese dall’alto, che saranno utili per il progetto che seguirà lo studio di fattibilità già perfezionato in passato.
L’occasione però è servita a Orlando e Fabio Ferroni per replicare all’avvocato Paolo Antonini, presidente del Comitato TrenoPonteTangenziale che, senza nominarli direttamente, aveva tacciato di demagogia i due fratelli Ferroni. “L’avvocato Antonini si sbaglia – hanno spiegato i Ferroni – anche perché, anzitutto, il progetto di un ponte provvisorio non prevede una viabilità aggiuntiva rispetto al ponte stesso, ma prevede di utilizzare la viabilità esistente con innesti sul ponte nuovo. Peraltro abbiamo anche parlato con Aipo e abbiamo preso informazioni per guadagnare ulteriore tempo in fase esecutiva. Non lo facciamo per vendere fumo, ma perché siamo convinti, avendo fatto vari passaggi, che questa sia una strada valida. Se Antonini avesse voluto i dettagli, avrebbe potuto chiederli”.
Una polemica che non intende comunque scaldare troppo il clima, perché occorre compattezza. Per quanto concerne i costi del progetto Fabio Ferroni ha confermato che non verranno comunicati. “Li saprà soltanto il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola – è stato spiegato – ma questi saranno secretati: sarà una stima di massima. Se infatti i costi vengono comunicati pubblicamente, allora la Janson Bridging sarebbe poi svantaggiata in un eventuale bando di assegnazione. Confermiamo comunque i tempi di 5-6 mesi per la costruzione”.
Giovanni Gardani