Cronaca

Canneto: approvato il nuovo Piano per il diritto allo studio

Il documento ricalca quello dell'anno passato salvo due novità: l'esclusione dell'asilo Nido dal sistema scolastico con l'istituto che viene "spostato" nei servizi sociali e l'inclusione delle spese di funzionamento degli edifici scolastici

CANNETO SULL’OGLIO – Nello scorso consiglio comunale, l’illustrazione del Piano di Diritto allo studio da parte del neo assessore all’istruzione Alessia Gilberti è passata decisamente in sordina, con la sala ormai semivuota, sia tra i banchi del Consiglio che tra il pubblico, per l’uscita anticipata della minoranza “diffidata” in seguito alle mancate scuse del sindaco. Il piano 2017/18 ricalca a grandi linee quello della passata stagione se non fosse che nel nuovo documento rientrano anche le spese di

CANNETO – Nello scorso Consiglio l’approvazione del Piano per il diritto allo studio 2017/18 è passata in sordina e senza opposizione per l’uscita anticipata dalla sala dei consiglieri di minoranza “diffidati” dal sindaco Zecchina con una lettera dell’avvocato. Ebbene il documento illustrato dal neo assessore all’istruzione Alessia Gilberti ricalca sostanzialmente quello dello scorso anno con due novità “formali”. La prima in termini di cifre è irrilevante, ma va a toccare profondamente l’immagine del sistema scolastico cannetese. Il nuovo piano per il diritto allo studio infatti non comprende più l’asilo nido comunale “La Cicogna”, ma solo le due scuole per l’infanzia (la comunale e la paritaria “Casa Maria”), la scuola primaria e quella secondaria di 1° grado. A tal proposito il sindaco Raffaella Zecchina in Consiglio aveva tranquillizzato, informando che il Nido passava solo “ai servizi sociali”, facendo intendere che non era in discussione il contributo assegnato (l’anno scorso fu di 2.200 euro). La seconda novità invece ai fini contabili è più rilevante. Per il piano per il diritto allo studio 2016/17 furono messi in conto dal Comune 141.830,56 euro. Ebbene quest’anno la cifra è salita a 201.392,37 euro. L’aumento tuttavia non è dato da un maggior investimento in progetti e servizi, rimasti pressoché invariati, ma dall’inserimento nel documento di una voce inedita per il Piano, ovvero quella delle “spese di funzionamento degli edifici scolastici” per una cifra che ammonta a 69.900 euro (calcolata sulla base delle spese sostenute nell’anno di bilancio 2016). Di questi, ben 58 mila 500 euro sono rappresentati da “utenze”, (di cui 25 mila della scuola primaria ora ridotta ad un unico padiglione dopo le recenti demolizioni per la realizzazione del nuovo plesso). Senza questo “carico”, rispetto allo scorso anno lo stanziamento per le attività scolastiche (con pre e dopo scuola ma anche Grest e Cred estivo) è pari a 131.492,37, circa 10 mila euro in meno. Una diminuzione che, cifre alla mano, interessa soprattutto il contributo per le cosiddette “ore di assistenza ad personam” per alunni disabili o disagiati. La quota stanziata da 42.561 euro passa a 33.972,75 euro: le ore settimanali finanziate da 70 per 11 bambini a 52 per i bambini bisognosi divenuti nel frattempo 9. Per il resto come detto, non si registrano novità sostanziali, ad eccezione della possibilità di accedere gratis a progetti educativi in collaborazione con la Sisam. Invariate le voci più rilevanti come il contributo a Casa Maria (circa 30 mila euro, per convenzione) e il finanziamento per i progetti didattici (22.150 euro) e le gite scolastiche (fino a 10 mila euro).

MLR

 

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