Cronaca

Treni, condizioni critiche. Bordo al question Time: "Per nulla soddisfatto"

"Il comportamento di RFI e Trenord si mostra ancora una volta inqualificabile, ed è grave che il Governo avalli tali scelte aziendali e non si sia impegnato in alcun modo per assicurare almeno i servizi minimi"

Due immagini del treno partito a 7.14 dalla stazione di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Treno in partenza a 7.14 da Casalmaggiore. Uno di quelli più utilizzati dai pendolari. Plafoniere rattoppate con schock da cartoleria, quello da pacchi posato da una mano caritatevole – chissà da quanto tempo ormai – sulle giunture, sopra le guarnizioni, carta al posto delle lampadine.

No, come ripetiamo da tempo non è l’India o la Nigeria. E’ l’opulenta Lombardia, l’avanzata Emilia. E’ quello che sta nel mezzo a due ‘eccellenze’.  Una vergogna. Stamattina ci hanno mandato queste foto che testimoniano in che condizione è il materiale viaggiante. Non possono mandarci l’odore di diesel e sporco nelle carrozze, neppure possono mandarci la sensazione – tristissima – di essere su un treno diretto al macello, pressati come sardine, in balìa di un servizio che non c’è. Che non è tale.

Qui – ci scrive Chiara Mina – siamo veramente a rischio! Nessun rispetto della sicurezza. Sono allibita e mi sento umiliata”. Lei si occupa di sicurezza alimentare. Per fare un lecito paragone, è come se al ristorante le servissero carne andata e vecchia, dicendole che comunque è buona. E che quella deve mangiare. La carne la può lasciare lì, nel piatto. Il treno lo deve prendere, per forza. Ora si spera che almeno l’elettricità non vi sia in quei portalampada stoppati con la carta. E’ quantomeno auspicabile. Questo non risolve il problema, ma quantomeno lo riporterebbe alla sola soglia dell’indecenza.

Peraltro oggi, in cui la giornata sembrava volgere alla decenza per i treni, un guasto segnalato in prossimità di Canneto sull’Oglio ha guastato la festa. Il treno 20344 (Parma 13:22 – Brescia 15:12) ha viaggiato con 40 minuti di ritardo per un guasto a un passaggio a livello della linea. Contenuti – si fa per dire, visto che nelle stazioni poi le coincidenze dei ritardi dei ferrivecchi non ne tengono minimamente conto – i ritardi per gli altri mezzi.

E preso in giro si è sentito pure l’onorevole deputato Franco Bordo (ART. 1 MDP) che aveva posto alcune questioni dalla risposta semplice e Trenord e RFI al question time in Commissione Trasporti. “La domanda – scrive Bordo – era molto semplice e si riferiva ai tempi di ripristino dei servizi minimi di accoglienza alla stazione ferroviaria di Casalmaggiore, da anni in condizioni di abbandono e incuria, a partire dalla riapertura dei servizi igienici. Non mi è stato risposto per nulla: anzi, la risposta di RFI e Trenord suona come una presa in giro, non nei miei confronti, ma verso le centinaia di pendolari che utilizzano la stazione casalasca”.

“Rispondere – attacca il parlamentare – che il bar è chiuso dal 2013 e che non si sono mai ricevuti solleciti per la riapertura, così come per la biglietteria, che è fuori servizio addirittura da 10 anni, è una sonora presa in giro: sono state decine, se non centinaia, le segnalazioni presentate in questi anni, direttamente o a mezzo stampa, dal comitato dei pendolari. Ciò denota che non vi è proprio alcuna volontà, al momento, di ripristinare questo tipo di servizi”.

“Alla domanda specifica rispetto alla riapertura dei servizi igienici ho ricevuto una risposta evasiva, ai limiti del surreale, in cui si citava soltanto il motivo per cui sono stati chiusi, senza accenni al concetto di riaprirli. Questo è inaccettabile – conclude Bordo – Casalmaggiore è il terzo comune più popoloso della provincia di Cremona e la sua stazione ferroviaria serve un bacino d’utenza potenziale stimato attorno alle 30 mila persone. Il comportamento di RFI e Trenord si mostra ancora una volta inqualificabile, ed è grave che il Governo avalli tali scelte aziendali e non si sia impegnato in alcun modo per assicurare almeno i servizi minimi, che sono servizi pubblici”.
La sensazione di abbandono, di noncuranza e di menefreghismo ha attraversato anche Roma. Quella sensazione che i viaggiatori della Brescia Parma conoscono e lamentano da anni, inascoltati. Quella che respirano ogni giorno, nella quasi totale assenza degli organismi preposti a fare qualcosa.
Nazzareno Condina

 

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