Cronaca

Strade colabrodo: tra sabbionetana e rotonda ospedale una serie di buche

C'è chi pensa a nuove strade e a nuove autostrade, e c'è chi studia per realizzarle. Ciò che è passato, intanto, può restare quel che è: il segno di un lavoro sotto gli occhi di tutti

SABBIONETA – Passano i camion e le auto, e corrono veloce. Sovente al centro della carreggiata, a cavallo della linea di mezzeria per buoni tratti. La ragione la capisci subito, percorrendo il tratto di strada che dalla rotatoria sulla sabbionetana, sp 420, porta alla rotatoria per l’ospedale ed il nuovo tratto della Gronda Nord.

Buche, almeno tre profonde più di tre dita. Rappezzi fatti in una qualche maniera, il degrado del fondo stradale che si fa via via più pesante. Capisci anche perché tanti camionisti in sfregio alla regola di quel tratto di Castelnovese che li vorrebbe lontano dal centro abitato di Vicomoscano vi passano ugualmente, sfidando il vigile con la paletta quando c’è e la forza pubblica. Molto meglio la Castelnovese, molto meglio correrlo quel rischio. Almeno lì il fondo stradale è piuttosto regolare, non rischi di lasciarci, quando va bene un pneumatico e se ti va male il semiasse.

Almeno un’auto ieri mattina ha fatto la felicità dei gommisti, due da altre fonti. E non è la prima segnalazione. Il contrasto con il nuovo asfalto del nuovo tratto della gronda è evidente. Si deteriorerà alla svelta anche quello? Basterà qualche anno per capire, anche in questo caso, di che asfalto dobbiamo – nell’eventualità – morire.

La chiamano la strada di nessuno. Perché davvero non si vede quasi mai nessuno ad occuparsene: l’erba alta ai bordi, nessun cartello che segnali il pericolo di un fondo fortemente sconnesso, nessuna intenzione di porre rimedio ad una situazione paradossale. Perché una situazione così te la puoi attendere su una strada comunale – pur incazzandoti ugualmente – di quelle periferiche. Non sul fiore all’occhiello della viabilità alternativa: anni ed anni di parole, milioni di euro spesi. Basta percorrerla con scarsa attenzione, incappare nei crateri presenti sulla carreggiata e il gioco è fatto.

“Servono interventi urgenti, serve che qualcuno se ne occupi” ci segnalano. Serve tenerci alle strade, fare manutenzione, non rattoppare l’oggi per rimandare il problema a domani. Servono i soldi che non ci sono e sarebbe servito – probabilmente – fare in maniera diversa un lavoro che adesso presenta tutti i suoi limiti.

Qualche camion si ferma, altri sfidano a gran velocità la sorte. Basterebbe fermarsi ad osservare per notare che sono pochi quelli che realmente percorrono tutto il tratto senza spostarsi al di là della linea di mezzeria. Pochissimi i mezzi pesanti. E’ una sorta di roulette russa e il fatto che in tanti non rispettino il divieto che c’è sulla Castelnovese è in fondo una fortuna perché il traffico è basso, e non si rischiano incidenti.

Si dovrà attendere un piano strade, o che la ‘patata bollente’ passi in mano alla Regione e all’ANAS. Per vedere – forse – un intervento. I camion passano, le auto pure in quel budello tra buche, pezze fatte col badile, erba alta e pezzi di asfalto che si sbriciolano e la sbriciolatura che è – essa stessa – un pericolo soprattutto in frenata. E’ andata bene. Rientrando dalla Castelnovese dopo aver percorso quella bretella ci sentiamo quasi su un tavolo da biliardo.

C’è chi pensa a nuove strade e a nuove autostrade, e c’è chi studia per realizzarle, c’è chi investe o pensa di investire milioni di euro in nuove strisce d’asfalto. Ciò che è passato, intanto, può restare quel che è: il segno di un lavoro sotto gli occhi di tutti, di una viabilità in cui la sicurezza, l’affidabilità ed il buon senso sono solo parole. E anche sulla manutenzione sarebbero tante le parole da spendere. Gettate, che cadono sull’asfalto e poi si sbriciolano come quell’asfalto, relativamente giovane eppur già così vecchio. L’opera – il primo tratto della Gronda Nord, asse di connessione tra la ex Statale 420 ‘Sabbionetana’ a Ponteterra e la ex Statale ‘Cispadana’ a Casalbellotto si sviluppa a due corsie per due chilometri e 250 metri, con le rotatorie a raso. L’inaugurazione era stata fatta nel luglio del 2008. Un investimento di 5 milioni e 681 mila euro.

Manca una logica su una strada che dovrebbe essere l’asse portante di una gronda che unisce più territori e taglia fuori più paesi, consentendo il collegamento veloce soprattutto per i grossi mezzi tra Casalmaggiore e Viadana: la logica di un lavoro funzionale. Qui, in quei due km della ‘strada di nessuno’ a funzionare è solo la sensazione di essere capitati su un budello sul quale è meglio prestare attenzione, non solo a quello che c’è ad altezza sguardo, ma anche a quel che c’è sotto: la coperta d’arlecchino, un tratto di strada su cui gli anni passati sembrano 50, e non 9 così come dovrebbe essere.

Nazzareno Condina

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