Trasporti pesanti, sulla sponda parmense è caos: i camion tornano indietro
Viene da chiedersi se la Provincia di Parma non abbia segnalato in maniera chiara le deviazioni ad esempio all’uscita dell’autostrada o se i trasportatori si fidino ancora dei propri navigatori satellitari
CASALMAGGIORE/COLORNO – Il blocco del Ponte sul Po tra Casalmaggiore e Colorno crea, com’è risaputo enormi disagi in entrambi i territori. Mentre a Casalmaggiore una grande rotonda permette agli automobilisti di leggere con chiarezza le deviazioni in atto, e ragionare sulle alternative proposte, non altrettanto succede sulla sponda parmense. Anche ieri per esempio sotto una pioggia sferzante sono stati visti diversi mezzi pesanti arrivare sino agli sbarramenti in cemento e poi cercare di fare tortuose manovre per tornare indietro. Un paio di camionisti bulgari, mostrando la bolla di consegna chiedevano come poter arrivare da Marcegaglia a Casalmaggiore rendendo complicata la spiegazione, causa la lingua differente ma lasciando intendere che dovevano rientrare a Parma e poi prendere con direzione Sorbolo, Viadana, per potersi ritrovare infine a Casalmaggiore. Allungando il tragitto di almeno cinquanta chilometri, rispetto ai due che rimanevano loro da fare senza la chiusura del viadotto. Viene da chiedersi se la Provincia di Parma non abbia segnalato in maniera chiara le deviazioni ad esempio all’uscita dell’autostrada o se i trasportatori si fidino ancora dei propri navigatori satellitari senza dare peso ai cartelli segnaletici. Sui guardrail di cemento sulla sponda emiliana sono già apparse scritte di protesta contro i politici e non è da escludere che anche i cittadini di Casalmaggiore comincino a perdere la pazienza. Ieri,una cinquantina di loro si erano portati sulla rampa di accesso intenzionati a percorrere il ponte per unirsi a quelli di Colorno che sarebbero dovuti giungere dalla parte opposta. Una passeggiata sotto la pioggia battente che le Forze dell’ordine non hanno consentito per ragioni di sicurezza.
Rosario Pisani