Ambiente

Gussola, Belli Franzini su via Madonnina: "I problemi ci sono e li affronteremo"

“Avremmo potuto continuare a chiudere gli occhi qui chi è venuto prima di me ha fatto così. Intervenire su una questione come questa significa perdere voti. Ma io non sono attaccato alla poltrona"

GUSSOLA – Inizia da via Madonnina la camminata insieme al sindaco di Gussola, Stefano Belli Franzini. Da quell’idea del taglio delle piante che ne cambierà per sempre la fisionomia. Non ha gradito la polemica nata sul web, anche perché al momento nulla è certo. Qualcosa andrà fatto. Questo l’unico dato evidente.

Un filare di tigli europei, piantati una trentina di anni fa, in maniera dissennata. Secondo le logiche di una politica incentrata sul momento e mai sul dopo. Una politica deficitaria in lungimiranza. Piante cresciute, in alcuni punti a meno di un metro dalle recinzioni delle case, e troppo vicine l’una dall’altra. In trent’anni quelle piante diventati alberi ad alto fusto. Scenograficamente creando una galleria che ha pochi eguali nella bassa cremonese in area urbana. Strada stretta, fronde che quasi si abbracciano tra loro nel momento del loro massimo splendore. Ma la scenografia da sola non basta: la poesia si scontra sovente con la realtà. A pagare quella scelta poco lungimirante di trent’anni fa saranno le piante probabilmente.

Solo l’idea – trapelata sul web – del loro taglio ha mosso più di una critica nei confronti dell’amministrazione. “Se uno si limita a guardare l’orizzonte – spiega Belli Franzini – siamo tutti d’accordo. E’ una via bellissima. Ma un amministratore non può fermarsi solo a quello che c’è sopra, deve anche guardare a quel che c’è sotto”. Già, quel che c’è sotto. La strada visivamente presenta avvallamenti sospetti. Cedimenti probabili della rete fognaria. Una rete che si interseca con le radici. Una strada che procede in maniera non omogenea e diviene più dissestata a mano a mano che ci si avvicina ai bordi. Il tiglio europeo ha una particolarità che chi ha deciso per quella essenza purtroppo al momento della piantumazione non ha per nulla tenuto conto: l’apparato radicale si sviluppa in orizzontale più che in verticale e i segni, sulle caditoie a sinistra della strada (per chi va verso l’argine) e sulle recinzioni sono piuttosto evidenti.

“Avremmo potuto continuare a chiudere gli occhi – prosegue il sindaco – qui chi è venuto prima di me ha fatto così. Intervenire su una questione come questa significa scontentare qualcuno, perdere voti. Ma io non sono attaccato alla poltrona, penso che debba essere fatto quel che va fatto, senza farne una sola questione di consenso”.

Sta iniziando a piovigginare su via Madonnina, due mamme stanno portando a spasso i loro bimbi. Sono in mezzo alla strada perché via Madonnina non ha marciapiedi. Sul lato destro c’è l’erba a dividere il filare delle piante dalle recinzioni perimetrali delle case, sul lato sinistro c’è un insieme di avvallamenti e montagnole, proprio in corrispondenza delle radici. Le caditoie sono sollevate, due presentano pendenze ormai superiori ai 20°. “Vedi – continua il sindaco – i genitori con i passeggini ad esempio devono camminare al centro della strada, come stiamo facendo noi. E’ pur vero che di mezzi ne passano pochi, ma comunque ne circolano, tra i quali anche grossi mezzi agricoli. Perché non pensare alla loro sicurezza?”.

Magari pensare ad una slow street, con un limite molto basso, 20 o 30 km all’ora. “Fosse possibile ci penseremmo, ma non avremmo risolto comunque il problema, che alla base è un altro. Intanto voglio chiarire che non c’è nessun progetto definitivo al momento, ma solo lo studio di fattibilità con la richiesta concreta di finanziamento per una ciclopedonale che rientra in un progetto ben più ampio. E non vi è nessuna intenzione di eliminare tutte le piante del viale, ma intervenire solo sul lato problematico. Non si minimizzi poi al solo problema delle foglie quelle le raccogliamo da tempo, abbiamo i mezzi per farlo e lo abbiamo sempre fatto. Il proseguo dell’iter prevede le perizie per decidere il da farsi nel migliore dei modi. Certo non intendiamo chiudere gli occhi di fronte ai problemi che esistono”.

La soluzione andrà a discapito delle piante. Son sempre loro a pagare il prezzo della ’stupidità’ umana. Aver creato un viale così è stata un’idea malsana, sin dal principio. “Entriamo nel merito anche giuridico: il codice civile impone che le piante debbano essere poste a tre metri dalle proprietà qui in alcuni tratti ne abbiamo meno di uno. Avrebbe dovuto pensarci chi le ha messe giù. Pensare che quei fusti poi sarebbero cresciuti come normale che sia. Ora noi ci troviamo il problema che è presente però da anni. Abbiamo avuto modo di partecipare a questo bando nazionale legato alla sicurezza stradale, siamo stati uno dei cinque progetti scelti in Lombardia che finanziano al 50% a fondo perduto la realizzazione della messa in sicurezza della strada, che qui significa anche creare un marciapiede o una ciclopedonale che peraltro ci consentirebbe di legare le strade dove sono in corso di realizzazione, o in itinere i progetti per le altre ciclopedonali. Penso poi al MacroAsse 8 o alla ciclovia VenTo, ma anche a quella che dovrebbe poi unire i comuni di Martignana e Gussola sulla sp.85. I fondi destinati all’intervento verranno erogati da Regione dopo la firma di una convenzione con il Ministero delle Infrastrutture. Firma che al momento non c’è. Quindi diciamo gatto quando è nel sacco. Lo stesso Bando Nazionale/Regionale legato alla sicurezza ha premiato oltre al piccolo comune del casalasco, grosse realtà con progetti ben più ingenti come quelli presentati da Milano e Pavia, Mantova”.

L’amministrazione non ha fatto altro che cercar di unire l’utile (la sistemazione dei problemi della strada e non) al dilettevole (la ciclopedonale) provando a cogliere due piccioni con una fava sola. L’acqua intanto si è fatta insistente, impossibile restare sulla strada. “Faremo fare comunque tutte le perizie che saranno necessarie ed andremo a fondo anche del problema fogne. Se dovessero essere rifatte completamente pure quelle, ci troveremmo di fronte ad un problema economico ben più ingente, speriamo di no! Concedimi però alcune considerazioni visti alcuni commenti: chi si sofferma solo al primo aspetto, quello dell’estetica, ignora purtroppo i problemi che i residenti hanno. Molti di loro da anni, anche con ingenti esborsi economici stanno affrontando questi disagi, minimizzare non lo trovo corretto, come non trovo corretto fare un paragone alla quantità dei residenti, o degli utilizzatori. Perché se così fosse, dovremmo apportare lo stesso criterio su ogni intervento pubblico da affrontare. Quindi non avremmo dovuto riqualificare ad esempio gli impianti sportivi o procedere nel farlo, perché li usa una minoranza della popolazione, non dovemmo gestire tanti altri servizi a domanda individuale, magari anche costosi perché sono richiesti solo da pochi. Stando a certi ragionamenti non saremmo dovuti intervenire nemmeno in via Fiume, perché interessa solo una zona del paese. Oppure non dovremmo valutare la rimozione della rotatoria, perché ad alcuni piace, Il nostro intento è contrario, è cercar di intervenire nel migliore dei modi, di fare il possibile per affrontare i problemi presenti, nessuno ha la bacchetta magica, ma nemmeno abbiamo scelto di gestire solo l’ordinario, e nasconderci dietro le ristrettezze economiche. Dico questo perché In questi anni di mandato abbiamo fatto interventi per 1 milione di euro, senza aprire un mutuo, e sfruttando bandi o convenzioni del passato recente”.

Intanto siamo rientrati in comune. “Solo nei primi nove mesi del 2017 abbiamo pensato e realizzato alla riqualificazione Via Aldo Moro, con la sistemazione del tappeto stradale e la creazione di nuovi posteggi, assieme alla parte finale di via Berlinguer, questo per risolvere una problematica anche qui presente da anni. Poi il rifacimento totale di via Toselli, l’intervento di riqualificazione della zona ex pesa, con bonifica e creazione posteggio auto e mezzi pesanti, anche questo attraverso opere di compensazione per una pratica avviata nel 2012, e grazie all’azienda interessata si è intervenuti per riqualificare la zona”. Poi – intervento molto importante – quello relativo ai bagni della Scuola Primaria con le nuove piastrellature, sanitari, tinteggio, pareti divisorie, ed il realizzo di nuovi servizi indipendenti, dopo tre anni di investimenti continui sull’immobile. Molto si è fatto anche sugli asfalti negli anni precedenti ed ancora quest’anno: con via Mazzini Ovest, Via Donatori Avis Aido, via Capra, via Bergamonti. L’Asfaltatura del tratto Sp.60 come compensazione prevista da conferenza dei servizi risalente all’anno 2012, l’intervento atteso da decenni di rifacimento del tratto fognario di Via Fiume via Mazzini, il rifacimento di un tratto della rete Gas via Chiosi Superiori con relativa asfaltatura completa della strada. È stato avviato il primo lotto dei lavori al cimitero”.

Una delle future ciclopedonali passerà direttamente nel parco dietro alle scuole dove al momento i viali sono ghiaiati. Il primo cittadino ci racconta un episodio del recente passato che ha spinto l’Amministrazione ad intensificare lo sforzo per creare un circuito percorribile a piedi e in bici in tutta sicurezza. “Un giorno camminavo in quel parco e c’era una persona che ne spingeva un’altra sulla sedie a rotelle con uno sforzo non indifferente a causa della ghiaia. Allora ho pensato assieme agli altri amministratori che realizzare un percorso utilizzabile con sicurezza e senza sforzi da tutti fosse diventato ormai improrogabile. Abbiamo pensato immediatamente ai perscorsi casa scuola, ed alla mobilità ciclabile. I bandi per intercettare fondi ci sono”.

E’ lo stesso Belli Franzini che si occupa di intercettare i bandi. Un compito nel quale si è dimostrato lungimirante. “Abbiamo preso il finanziamento dei percorsi casa-scuola, progetto che ci consentirà di mettere in sicurezza alcuni tratti della viabilità urbana e la realizzazione di altri tratti della ciclopedonale Parco Comunale, con la riqualificazione completa dei viali sostituendo la ghiaia, Via Mazzini, via Fiume. E infine preso il finanziamento per sicurezza stradale, col collegamento del percorso ciclo-pedonale a Vento, collegamento che prevede la famosa riqualificazione di via Madonnina”.

E’ lì che alla fine si torna: “Non siamo una Amministrazione che taglia piante a cuor leggero, non l’abbiamo mai fatto e non mi risulta che quando lo facevano altri, in precedenti amministrazioni per tagli, vedi ad esempio i platani o betulle che erano presenti nel parco comunale senza che ci fosse un’alzata di scudi, oppure le piante presenti nel parco della suole materna. Comunque siamo al progetto di fattibilità, nelle ulteriori fasi prenderemo in considerazione tutto come sempre. Una cosa però non posso fare, far finta che i problemi non ci siano. Perché i problemi ci sono e ripeto, vanno affrontati”.

In questo caso a discapito delle piante: “Ne pianteremo altre, stiamo studiando e progettando che a compensazione del taglio se si renderà necessario, la realizzazione di una grossa area verde tra via Dossi e via Berlinguer, in un’area verde già di proprietà del comune. Lì sorgerà un parco ed un area attrezzata per lo sgambamento dei cani. Sarà una riqualificazione urbana fatta pensando ai cittadini e non solo. Noi ci assumiamo tutte le nostre responsabilità di amministratori, in qualcosa avremo pure sbagliato, credo sia umano, d’altronde solo chi non fa non sbaglia. Ma nessuno credo possa darci dei cementificatori o degli amministratori non interessati al verde pubblico ed al patrimonio pubblico. In questi anni gli scempi sono stati altri, e ben più gravi. Scempi di cui nessuno si occupa o fa finta di nulla, basta ad esempio guardarsi intorno nelle campagne oppure in golena. Ad esempio adesso da Gussola riesci a vedere Solarolo. Nelle campagne ciò che poteva essere abbattuto negli anni è stato abbattuto perché si deve arare sino in prossimità della strada o dei fossi, tutto questo però senza suscitare l’indignazione di nessuno. Senza che nessuno valuti quante siano state le perdite. Io capisco che il taglio delle piante di via Madonnina possa dare fastidio, e risulti una scelta forte ma si cercherà di preservare tutto quello che può essere preservato e di risolvere i problemi dove i problemi vanno affrontati e risolti. Se si pensa ad un taglio fine a se stesso, se il problema fosse stato solo quello, o quello delle foglie, non ci avrei neppure pensato”.

Nazzareno Condina

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