Economia

"Grandi opere vs democrazia" Nel libro del giornalista Cuda anche il casalasco Vacchelli

“Salva Italia, Cresci Italia, Sviluppo, Sviluppo 2, Del Fare, Destinazione Italia e, soprattutto, Sblocca Italia: sono i decreti - si legge nella sinossi del libro - che dal 2011 hanno cercato di rilanciare le grandi opere nel nostro paese e che danno il senso di come il nostro destino sia tuttora affidato ai mega-progetti infrastrutturali".

PIADENA – Il libro “Grandi opere contro democrazia” è online, scaricabile gratuitamente su http://tinyurl.com/ydyyee7t. Curato dal giornalista Roberto Cuda, è frutto dei lavori del convegno organizzato a Roma il 19 dicembre 2016, presso il Senato della Repubblica, da Fondazione Lelio e Lisli Basso e da Fondazione Responsabilità Etica, e al quale è stato invitato a parlare del tema: “Autostrada  Ti-Bre Parma-Verona: un primo lotto a tutti i costi?” anche il Casalasco Cesare Vacchelli. “E’ nostra intenzione presentarlo pubblicamente, legandolo alle problematiche locali dell’emergenza ponte sul Po di Casalmaggiore” spiega lo stesso Vacchelli. I contributi che si possono trovare nel libro sono di Alessandro Algostino, Paolo Berdini, Roberto Cuda, Anna Donati, Nicoletta Dentico, Franco Ippolito, Stefano Lenzi, Tomaso Montanari, Cesare Vacchelli, Alberto Vannucci, Edoardo Zanchini.

“Salva Italia, Cresci Italia, Sviluppo, Sviluppo 2, Del Fare, Destinazione Italia e, soprattutto, Sblocca Italia: sono i decreti – si legge nella sinossi del libro – che dal 2011 hanno cercato di rilanciare le grandi opere nel nostro paese e che danno il senso di come il nostro destino economico sia tuttora affidato ai mega-progetti infrastrutturali. Come negli anni Sessanta, in una specie di eterna rievocazione nostalgica. In realtà, sulle grandi opere si concentrano gli interessi di un blocco politico-industriale-finanziario ben radicato, che lavora al riparo da un vero controllo democratico e che alimenta se stesso sfornando cemento e asfalto. Ma se l’impatto ambientale è sotto gli occhi di tutti, almeno nei suoi effetti macroscopici, ben più difficile è stimarne il costo reale per la collettività. Parliamo dell’intero ciclo di vita di un’infrastruttura, dalla costruzione alla gestione, e dei tanti effetti collaterali a carico di aria, acqua e suolo, mai contabilizzati nel costo dell’opera in quanto scaricati sui cittadini e sulle generazioni future. E parliamo anche dei costi economici veri e propri e dei benefici sulla viabilità, sempre meno evidenti, sui quali vige una specie di muro di gomma. Ne trattiamo in queste pagine, frutto di un convegno organizzato a Roma da Fondazione Lelio e Lisli Basso e da Fondazione Responsabilità Etica, da diverse angolazioni. Per riaprire il dibattito su un tema drammaticamente sottostimato e su una strategia predatoria che ci sta togliendo, letteralmente, la terra da sotto i piedi”.

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