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Volontari in Canile: a Calvatone 80 cani e 20 ragazzi col sorriso

ci sono sempre nuove storie, magari a lieto fine, da scrivere. Da tempo il Canile di Calvatone lancia appelli per nuovi volontari che possano dedicare ai cani un po’ del proprio tempo. Non importa quanto, in fondo ne basta poco.

CALVATONE – Ottanta angeli a quattro zampe ed una ventina che le ali le aprono ogni volta che arrivano qui, dove forte é la sensazione di miseria umana. Cani presi poi abbandonati, cani con proprietari morti ed altri che vi hanno rinunciato, cani sequestrati a cui – con enorme fatica – si cerca di dare una nuova vita. 365 giorni l’anno, senza tregua, i volontari Anpana lavorano per passione accanto a tutti quei musi chiusi nei box, alcuni troppo anziani per avere una possibilità, altri estremamente esuberanti.

Ad ognuno una coccola, ad ognuno un poco d’attenzione. Il lavoro in un canile è scandito da compiti fissi e da tante piccole cose che ti fanno capire di essere al posto giusto, nel momento giusto. Qualunque sia la tua mansione e la tua funzione in quel momento preciso. La mattina, feriale o festiva che sia, ci sono i box da pulire, le pappe da dare, le ciotole da ripulire, le medicine da somministrare, i cani da portare fuori a sgambare, quelli da portare a far visitare. Nel pomeriggio poi ci sono le visite di chi vuole adottare, ed altre passeggiate, poi altre pappe e medicine. Sino a che, quando è già buio, si spengono le luci.

Questo per quanto riguarda i compiti fissi, poi c’è l’importanza di tutto il resto. Il rapporto che si viene a creare tra volontari e cani, ognuno fatto di tanti piccoli momenti difficilmente spiegabili a parole. Ogni volontario ha qualche cane che gli è entrato di più nel cuore di altri, ognuno ha la predisposizione per una qualche taglia particolare. C’è chi si occupa di quelli più anziani, quello che ha una particolare predisposizione verso i molossoidi ed in genere quelli di taglia grande, quello che cerca di instaurare un rapporto con i cani più difficili, quelli che per tante ragioni dai box non escono mai.

A volte – è il caso di Fabio e Tyson – per instaurare un rapporto proficuo servono anni e pazienza, serve riuscire a captare i piccoli passi che si fanno giorno per giorno ed essere pronti ogni giorno a ripartire da zero. Ma poi la soddisfazione arriva. Arriva sempre. Nessun cane deve essere lasciato solo. Questo lo spirito che anima tutti coloro che si prendono cura dei cani, dal primo all’ultimo.

Ci sono ragazze e ragazzi giovanissimi, neppure maggiorenni che si muovono ormai come veterani tra i box. L’amore è una cosa meravigliosa, in ogni senso, in qualunque spazio abbia modo di mostrarsi. Certo, si potrebbe fare di più, ma i volontari sono ancora pochi, pochi soprattutto quelli disposti a vivere una quotidianità che è sì passione, ma anche lavoro, mansioni specifiche, attenzione particolare, conoscenza delle varie situazioni.

Ottanta angeli, ognuno con un proprio carattere specifico. Da quelli più mansueti a quelli spaventati, da quelli che ‘compri’ con un biscotto a quelli la cui accettazione del bipede richiede tempo. Da quelli malati a quelli sani che si spengono lentamente in box che, seppur tenuti con la massima cura, sono pur sempre gabbie. Da quelli che hanno un’occasione in poco tempo, a quelli che nei box ci vivono anni, e poi qualche volta nei box ci muoiono per vecchiaia.

Ottanta angeli e una ventina con due gambe uniti da un unico sogno, quelli di vederli un giorno andare via tutti, in qualche casa, dentro qualche altro amore in cui vivere gli anni che restano. E’ vero, ogni volta per tanti è una parte di cuore che se ne va con loro. Ma ci sono sempre nuove storie, magari a lieto fine, da scrivere. Da tempo il Canile di Calvatone lancia appelli per nuovi volontari che possano dedicare ai cani un po’ del proprio tempo. Non importa quanto, in fondo ne basta poco.

Noi rilanciamo il loro invito con qualche foto dei momenti più belli del rapporto tra i cani e i volontari. Volontari spesso senza volto e senza nome ma dal cuore gigante, disposti a lasciarne un poco dentro quegli sguardi, a fianco di quei box che accolgono vite accumunate da un amaro passato, che vivono in un presente comunque angusto e che meritano un futuro fatto di case, di carezze ed attenzioni. Un futuro tutto loro e di chi li saprà amare con la stessa intensità di chi se ne prende cura adesso.

Nazzareno Condina

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