Concluso con successo il laboratorio di grafomotricità all'IC Sacchi di Piadena
Il progetto condiviso tra l'Istituto Comprensivo Sacchi di Piadena, il CPR Studio di Mantova di Silvia Cattafesta e il tavolo di coordinamento casalasco di FareLegami ha coinvolto attivamente i docenti, le famiglie e i genitori in un laboratorio di comunità nell’ottica di costruire legami solidi e un linguaggio comune: una rete di protezione in grado di mobilitare risorse che possono contrastare la vulnerabilità, sostenere la fragilità e prevenire il disagio scolastico, disegnando i contorni di una comunità protagonista della propria crescita.
PIADENA – Si è da poco concluso il progetto condiviso tra l’Istituto Comprensivo Sacchi di Piadena, il CPRStudio di Mantova di Silvia Cattafesta e il tavolo di coordinamento casalasco di FareLegami che ha coinvolto attivamente i docenti, le famiglie e i genitori in un laboratorio di comunità nell’ottica di costruire legami solidi e un linguaggio comune: una rete di protezione in grado di mobilitare risorse che possono contrastare la vulnerabilità, sostenere la fragilità e prevenire il disagio scolastico, disegnando i contorni di una comunità protagonista della propria crescita.
Genitori, docenti e operatori in ambito socio-educativo hanno una grande responsabilità: quella di essere attori primari di una risposta radicale, condivisa, congiunta ed efficace alla vulnerabilità oggi molto diffusa della persona e della famiglia.
Si è svolta con grande soddisfazione la formazione dei docenti della scuola dell’infanzia e primaria aperta ai genitori a cura della dott.ssa Silvia Cattafesta sui contenuti teorico-pratici basilari della presa in carico psico e grafo-motoria in supporto agli apprendimenti. Obiettivo primario è stato diffondere la cultura psicomotoria e favorire una collaborazione scuola-famiglia per un sostegno agli alunni con difficoltà scolastiche. Tre incontri teorici, interamente dedicati alla presentazione degli aspetti psico e grafo motori necessari alla letto-scrittura, hanno preceduto due incontri pratici, aperti anche alle famiglie, di grafomotricità.
Ma cos’è la grafomotricità? Si tratta di esperienze psicomotorie specifiche che permettono al bambino di organizzare, coordinare, precisare e consolidare la propria attività grafica e di affermare le proprie competenze in merito. È un’attività determinante per i bambini della scuola dell’Infanzia e dei primi anni di scuola primaria. La scrittura è un atto psicomotorio decisamente complesso che trova i suoi presupposti fondamentali in ogni tappa dello sviluppo. Essa richiede una sufficiente maturazione neuromotoria, un valido schema corporeo e un buon controllo emotivo. Richiede inoltre che gli stimoli visivi e uditivi siano sintetizzati correttamente, una discreta strutturazione spazio-temporale e una buona lateralizzazione. Dal punto di vista psicologico la scrittura è comunicazione, linguaggio, la concretizzazione della propria vita mentale, cognitiva e affettiva. Implica una propria identità separata dall’altro e la prevalenza della dimensione logico-cognitiva su quella affettiva. Scrivere per un bambino non è dunque così semplice e scontato. I primi a mettersi in gioco sono stati i docenti e i genitori. Alla base il concetto, peculiare della psicomotricità, dell’esperienza psico-corporea diretta e personale, che possa far comprendere a docenti e genitori, il lavoro che lo psicomotricista svolge ogni giorno per favorire l’emergere delle competenze grafiche, sperimentando in prima persona le attività.
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