Vincenzi, replica piccata a Fava: "I sostenitori del Sì sono nervosi, io sono solo un uomo libero"
“Io non mi sono sottratto mai al dibattito (figurarsi) - precisa Vincenzi - e ho esplicitato il mio punto di vista in due consigli comunali, ribadendo la libertà d'azione per i miei consiglieri. Ho deciso di non partecipare a nessun incontro pubblico, perché non amo perdere il mio tempo su quello che mi appare come un teatrino".
SABBIONETA – Non si fa attendere la risposta di Aldo Vincenzi, sindaco di Sabbioneta, all’assessore regionale, promotore del referendum per l’autonomia della Lombardia del 22 ottobre, Gianni Fava. “Vedo che a una settimana dal voto sono un po’ nervosi i sostenitori del Sì, spiace per loro. Mi spiace anche che l’assessore Fava si faccia trascinare in una polemica inutile come questa: sicuramente avrà ben altro da fare. Non capisco tutto questo livore, non capisco neanche perché fanno così tanta paura le parole di un Sindaco di un piccolo, seppur importante, comune. Ci sono tutte le maggiori forze politiche del paese schierate per il “Sì” al referendum; si teme così tanto la voce di un cittadino-amministratore fuori dal coro? È così scandaloso che qualcuno dica che lo stesso obiettivo di chiedere più competenze su alcune materie poteva essere raggiunto senza un referendum, costoso, ma attraverso una trattativa con lo Stato come esplicita l’articolo 116, comma 3, della nostra Costituzione? E’ reato di lesa maestà, in questo territorio, criticare la Lega e Fava?”.
“Io non mi sono sottratto mai al dibattito (figurarsi) – precisa Vincenzi – e ho esplicitato il mio punto di vista in due consigli comunali, ribadendo la libertà d’azione per i miei consiglieri. Ho deciso di non partecipare a nessun incontro pubblico (mi sarà concessa almeno questa libertà), perché non amo perdere il mio tempo su quello che mi appare come un teatrino. Ho detto e scritto che non parteciperò al voto: è un atto etico e di libertà, rivendico di potermi comportare come meglio credo su un referendum consultivo; non ho fatto appelli o proselitismo, ho detto quello che farò io. Non mi soffermo sulle azioni amministrative che stiamo portando avanti: in 3 anni e mezzo abbiamo risolto una serie di problemi ereditati e fatto molto, ma questa è un’altra storia”.
“Immagino ora che, da bravi soldatini – conclude Vincenzi – i leghisti dell Oglio Po si schiereranno come “un sol uomo” a difesa dell’assessore e contro il Sindaco eretico, ci sono abbastanza abituato. Un’ultima annotazione: fa abbastanza sorridere il fatto che io sarei l’uomo del Pd del territorio (Pd che in buona parte sostiene, tra l’altro, il Sì come la Lega); io non sono l’uomo di nessun partito, sono, per fortuna, un cittadino, e un amministratore, libero, che dice quello che pensa, sempre”.
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