Politica

Viadana, Cavatorta: "No a consiglio aperto su Palafarina e a quelli strumentali"

Con una lettera indirizzata al "suo" presidente del consiglio comunale Ivan Gualerzi, il sindaco fa sapere che in "questi due anni e più, talune opposizioni hanno utilizzato lo strumento del consiglio comunale "aperto" in modo esagerato, improprio e non corretto".

VIADANA – Una lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale ma che in realtà ha un destinatario diverso: la minoranza. E’ quella scritta dal sindaco Giovanni Cavatorta a Ivan Gualerzi in tema di consigli aperti e in particolare su quello invocato sul Palafarina. Parole forti e tono perentorio, per dire no, motivandolo, ad un’assemblea aperta sul palazzetto e a quelle che secondo lui hanno solo lo scopo di mettere in cattiva luce l’amministrazione e polemizzare

“Caro Ivan, – inizia la lettera di Cavatorta –

In questi due anni e più talune opposizioni hanno utilizzato lo strumento del consiglio comunale “aperto” in modo esagerato, improprio e non corretto (facendo venire meno il carattere di straordinarietà richiesto dal regolamento), teso sostanzialmente, a mio parere, a mettere in cattiva luce l’amministrazione, i suoi componenti e il loro operato, addirittura sostenute, in queste pubbliche gogne, da claque e tifosi, snaturandone la funzione e lo scopo. Un film già visto e rivisto. Un consiglio comunale aperto dovrebbe servire a unire non a dividere. A tutto però c’è un limite. Bene hai fatto quindi a rompere questo meccanismo, è tua facoltà, come previsto dall’art. 44 del regolamento per il Funzionamento del consiglio comunale che ti riserva la possibilità di convocare, sentito sindaco e conferenza dei capigruppo (pertanto raccogliendo i rispettivi pareri), il consiglio aperto, non certo l’obbligo.

Mi sono sempre dimostrato disponibile al dialogo, alla partecipazione, al coinvolgimento, al confronto su tutte le tematiche oggetto di richiesta spesso con la sensazione di andare anche oltre le competenze dovute dai rispettivi ruoli, per spiccato rispetto che nutro e che ho sempre manifestato verso il consiglio. Arrivati però a circa metà mandato non sono più disponibile a mostrare il fianco a operazioni di parte. Di questi metodi inutili mi sono stancato.

Ergo, ti preannuncio che, come sindaco, visto che siamo in democrazia, d’ora innanzi, valuterò caso per caso le richieste di consigli comunali aperti ma in linea di massima darò il mio parere contrario e non parteciperò più a quelli che riterrò pretestuosi e strumentali e ti comunicherò la mia posizione come previsto dal suddetto articolo 44. Dicano pure, i consiglieri proponenti, che mi sottraggo: i cittadini sanno dove trovarmi, sono in comune tutti i giorni, a lavorare. Che “se la suonino e se la cantino” da soli, per quanto mi riguarda, tanto i copioni e i verdetti sembrano già scritti, i tribunali speciali non esistono più e l’inquisizione è un periodo storico finito da secoli. A noi interessa lavorare, fare le cose, non polemizzare ne perdere tempo.

Nello specifico del consiglio inerente la ristrutturazione del Palafarina ti confermo la mia contrarietà per i suddetti motivi e i seguenti. A noi preme proseguire l’iter complesso e arduo della ristrutturazione del palazzetto, per restituire a Viadana una struttura per lo sport e un edificio nuovo, moderno e antisismico, strategico per la comunità anche in caso di calamità naturali, struttura che da questo punto di vista mancava alla nostra comunità.

Quando siamo arrivati due anni fa avevamo un palazzetto appena crollato, una ferita aperta, prospettive non certo edificanti, zero risorse (ne la possibilità di spenderle), una normativa in procinto di cambiare e niente in mano. Oggi con tanti sacrifici, impegno e determinazione abbiamo la struttura per fare la gara, le risorse (ricordo che i soldi comunali, quindi dei viadanesi, sono solamente 1,2 su 2,7 milioni di €, gli altri 1,5 arrivano dall’assicurazione e da regione Lombardia) e la possibilità di impiegarle, il progetto, i pareri positivi degli enti preposti. Questi sono fatti. Noi ci basiamo su questo e questa è la nostra stella polare.

Noi vogliamo il palazzetto, è un nostro obiettivo. Invece che essere contenti assieme a noi dei progressi fatti le opposizioni dove vogliono arrivare? Ad oggi sono arrivati solo dei se, dei ma, dei però… mai un sì! Sui social poi se ne sono scritte e sentite di tutti i colori, anche cose che si possono ritenere offensive per la dignità e la professionalità. Aggiungo: alcuni promotori di queste richieste farebbero bene a pensare piuttosto a quanto hanno messo a disposizione loro per la manutenzione straordinaria del palazzetto quando amministravano!
Abbiamo detto e illustrato quanto e più del necessario in consiglio comunale, coinvolto quando è stato il caso e abbiamo ritenuto necessario i portatori di interesse e i principali utilizzatori. Il progetto è pubblico e pubblicato, abbiamo inevitabilmente rispettato il codice degli appalti e la contabilità armonizzata, abbiamo lavorato tanto in questi due anni per proseguire in questo percorso ostacoli che è l’iter, siamo a buon punto ma non è ancora finita.

In questa fase di procedura di gara aperta è quantomai inopportuno richiedere un consiglio o un’assemblea tali. Le competenze del consiglio si sono esaurite – conclude il sindaco di Viadana – . Siamo in una fase successiva dove la politica a mio modo di vedere non deve interferire. Appena sarà possibile sarà mia cura illustrare con piacere il progetto esecutivo in tutti i suoi particolari alla cittadinanza”.

redazione@oglioponews.it

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