Politica

Torchio e territorio dimenticato: "Milano e Roma siano attenti a priorità, non siamo rami secchi"

"Vogliamo suonare la campana alla Regione Lombardia ed all’Emilia Romagna perché non continuino a dividere i territori tra figli e figliastri. Gli interventi di Reggio Emilia e di Brescia sono solo l’inizio di un processo più ampio che attende scelte urgenti e necessarie per i più importanti distretti agroalimentari d’Italia" spiega Torchio.

BOZZOLO – Un’analisi dello stato dell’arte, più da ex amministratori provinciale che non da sindaco di un comune tutto sommato piccolo, e uno sfogo sul territorio “dimenticato”. Così potremmo definire l’intervento di Giuseppe Torchio, primo cittadino di Bozzolo ma già presidente della Provincia di Cremona qualche anno fa.

“L’elettrificazione della ferrovia – spiega Torchio – da Guastalla a Reggio Emilia porterà, nel giro di qualche anno, alla possibilità di raggiungere Roma da Guastalla via terminal Alta Velocità Medio-Padana in tre ore. Il raddoppio e l’elettrificazione della Brescia – San Zeno – Montichiari, con i fondi recuperati dall’Alta Velocità Venezia-Milano, evitando inutili sovrapposizioni nel territorio della Leonessa, porterà indubbi benefici anche per il collegamento aereoportuale di Ghedi-Montichiari. Di quest’ultima realizzazione abbiamo parlato in incontri congiunti a Bozzolo tra il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola, il delegato ai trasporti della Provincia di Brescia Diego Peli, l’assessore alla mobilità del Comune di Brescia Federico Manzoni, il rappresentante della Provincia di Mantova Francesca Zaltieri, i sindaci di Asola, Canneto, Piadena, il Comune di Bozzolo, il rappresentante del Comitato per il Tibre Ferroviario Cesare Vacchelli e tanti altri esponenti del territorio che si sono complimentati con i politici e con l’Amministratore delegato di RFI Renato Mazzoncini, per avere assicurato tali positivi risultati”.

“Nello stesso tempo vengono stigmatizzati, da più parti – attacca il sindaco di Bozzolo – l’abbandono e la trascuratezza con cui si affronta la problematica della restante linea Brescia-Asola-Piadena-Parma, abbandonata a sé stessa, nonostante il blocco forzato dei ponti sul Po e le perniciose conseguenze in atto su tutto il territorio. Sul problema dei ponti stradali sul Po ed affluenti, si è chiesta una legge per l’intervento straordinario. È venuto il momento di considerare la necessità e l’urgenza di un intervento decisivo per la linea ferroviaria Parma-Brescia, unitamente al raddoppio della Mantova-Cremona-Codogno, per cui si è ottenuto il finanziamento progettuale (protocollo d’intesa RenziMaroni del 4 dicembre 2016) e si è in trepida attesa della prima tranche da 310 milioni di euro”.

Infine l’avvertimento, che suona più che altro come invito. “A margine della consultazione referendaria sull’autonomia lombarda ci deve stare un più preciso impegno di Roma e di Milano per i nostri territori. La partecipazione alla consultazione lombarda deve essere accompagnata da un cambiamento di rotta sui temi dello sviluppo locale e delle infrastrutture. Vogliamo suonare la campana alla Regione Lombardia ed all’Emilia Romagna perché non continuino a dividere i territori tra figli e figliastri. Gli interventi di Reggio Emilia e di Brescia sono solo l’inizio di un processo più ampio che attende scelte urgenti e necessarie per i più importanti distretti agroalimentari d’Italia. E’ comunque evidente che gli investimenti su queste linee dimostrano che non sono affatto rami secchi e, pertanto, devono richiamare le necessarie attenzioni”.

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