Listone, ripulita anche seconda scalinata dell'idrometro: "Restituito pezzo di storia a città"
L’idrometro, all’altezza di San Rocco e del Torrione - monumenti per i quali purtroppo senso civico e buona volontà non bastano - , è stato risistemato nella seconda fase della sua ripida discesa a Po, grazie all’ausilio di Giuseppe Zani, pubblicamente ringraziato dai giovani del Listone.
CASALMAGGIORE – “Restituiamo un pezzo di storia alla città”: così, su Facebook, Alberto Fazzi e i ragazzi del Listone hanno concluso la giornata di domenica, che in apertura, dalle 8 alle 13.30 del mattino, li ha visti impegnati, in una dozzina, in un’operazione, l’ennesima, segnata da grande senso civico e vogliosa di dare un segnale tangibile alla missione del recupero del patrimonio cittadino.
Sepolto dalle piene degli ultimi trent’anni, l’Idrometro dell’argine maestro torna a nuova vita. Non solo nella prima parte, già ripulita dagli stessi giovani del Listone soltanto due settimane fa, ma anche nella seconda parte della struttura, che ha nascosto per decenni sorprese non di poco conto e oggi persino difficili da decifrare. “Non siamo che nani sulle spalle di giganti” ha scritto il consigliere del Listone Alessandro Rosa sempre su Facebook: e in effetti quanto scoperto durante questi lavori si pulitura e sistemazione ha svelato tutto il peso del tempo passato. “Pensavamo di dover soltanto tagliare l’erba e liberare così la seconda scalinata delle tre che compongono l’idrometro – hanno spiegato i giovani del Listone – e per questo abbiamo chiesto il permesso ad Aipo. Invece quella seconda scalinata era letteralmente sepolta sotto un metro di terra e detriti”.
L’idrometro, all’altezza di San Rocco e del Torrione – monumenti per i quali purtroppo senso civico e buona volontà non bastano – , è stato risistemato nella seconda fase della sua ripida discesa a Po, grazie all’ausilio di Giuseppe Zani, pubblicamente ringraziato dai giovani del Listone per avere fornito il materiale e avere suggerito come agire anche dal punto di vista pratico. Un’operazione più complessa del previsto, come detto, che potrebbe avere un seguito ulteriore: la missione in cantiere è arrivare a liberare anche la terza parte della scalinata, quella che arriva al fiume, per la quale però servirà un appoggio di tipo idraulico, e dunque è prevista una maggiore complessità. Tenendo conto che novembre, mese delle piene, è vicino, non è stata ancora fissata una data per quest’ultimo passaggio.
Intanto, però, scendendo fino alla seconda pedana ora liberata, è possibile osservare non più soltanto le piene più clamorose, come quella del 2000 quando il Po arrivò a 8 metri, ma anche altri livelli registrati dall’idrometro con misurazioni fissate per sempre nel marmo. Tra tante scritte spiccano l’indicazione delle “Magre” ottocentesche e un “G. Sospetto” ricamato da chissà quanti anni, per il quale potrebbero aprirsi supposizioni e ricerche. Intanto però l’idrometro torna a nuova vita e questo, oltre le ipotesi, è la notizia migliore. Ultima annotazione: due settimane fa, per i primi lavori, si presentarono in 3-4, domenica erano in 12-13 i giovani del Listone. Una conferma, anche numerica, che le operazioni civiche possono avere un seguito e ovviamente un futuro.
Giovanni Gardani