Marcaria, Simonazzi all'attacco sulle partecipate: "Scelte schizofreniche"
"Rinunciare a Marcaria Sviluppo - conclude Simonazzi - significa rinunciare a entrate certe ogni anno e soprattutto significa internalizzare i servizi caricando un settore del Comune di Marcaria che già oggi è in carenza di personale".
MARCARIA – Va all’attacco il consigliere di minoranza Stefano Simonazzi dopo la decisione da parte della maggioranza in merito alle partecipate del comune di Marcaria. “La schizofrenia politica di questa amministrazione continua anche nella revisione straordinaria delle partecipate. Viene dismesso un gioiellino come “Marcaria Sviluppo”, che ha sempre portato utili al Comune e viene considerato strategico il “Gal Oglio Po”, messo in liquidazione il 6 ottobre 2016”.
“Questa revisione – spiega Simonazzi – prevede che ogni anno si faccia una revisione delle partecipate del Comune e si decida quelle che sono strategiche, quindi da mantenere, e quelle che sono da liquidare o dismettere. La fotografia delle partecipate è fatta al 23 settembre dell’anno precedente, quindi al 2016. Ora noi ci chiediamo come mai il “Gal Oglio Po Terre d’Acqua” è stato considerato strategico, quindi non verrà alienato, quando, con delibera del Consiglio Comunale del 6 ottobre 2016, si è deciso di uscire dalla partecipazione di questa partecipata. Oggi è strategica? Ricordiamo anche che il 14 settembre 2016 il Consiglio ha votato l’ingresso nel neocostituito “Gal Terre del Po”, per cui è evidente che il “Gal Oglio Po” non possa considerarsi strategica come partecipazione”.
“Ci chiediamo poi perché – prosegue Simonazzi – l’Amministrazione abbia deciso di mettere il liquidazione “Marcaria Sviluppo”? La risposta è stata “perché non rispetta i parametri previsti dalla legge”… in realtà non ne rispetta uno solo, cioè ha un numero di amministratori superiore al numero dei dipendenti ma basta effettuare delle scelte e questa problematica si può superare. Ecco due proposte: fare un amministratore unico a compenso zero e assumere, coi risparmi derivanti dall’azzeramento del CDA, un direttore che porti avanti la gestione; ampliare le funzioni di Marcaria Sviluppo con la gestione del verde, l’informatica, la gestione della comunicazione e con questo assumere personale che possa lavorare ottimizzando il servizio”.
“Rinunciare a Marcaria Sviluppo – conclude Simonazzi – significa rinunciare a entrate certe ogni anno e soprattutto significa internalizzare i servizi caricando un settore del Comune di Marcaria che già oggi è in carenza di personale. Sembra che questa amministrazione prenda le norme come scusa per non trovare soluzioni alternative a un problema, ma amministrare significa studiare, agire e proporre soluzioni che siano vantaggiose, non aprire le braccia e dire purtroppo non possiamo farci nulla, c’è sempre un modo per affrontare le cose e risolvere i problemi”.
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