Politica

Riprendiamoci la libertà. A Cremona la CGIL e il casalasco con le donne protagoniste

'Avete tolto senso alle parole' chiede agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell' ordine al mondo della scuola un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell'assunzione di responsabilità di questo dramma

CREMONA – “In questo momento sono in corso, in tante città italiane, manifestazioni, presidi e dibattiti contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime: ‘Riprendiamoci la libertà’ è lo slogan che abbiamo lanciato che insieme all’appello ‘Avete tolto senso alle parole’ chiede agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell’ ordine al mondo della scuola un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell’assunzione di responsabilità di questo dramma.”

Esordisce così in apertura dell’ iniziativa tenutasi nella sede della Camera del Lavoro di Cremona sabato scorso, la casalese Monica Vangi, segretario confederale della CGIL che ha in carico anche le politiche di genere. Una iniziativa molto interessante tesa a sottolineare che la violenza maschile sulle donne non è un problema o una colpa delle donne, che non è dovuto a come si vestono, a come si divertono, a che ora del giorno o della notte sono fuori casa e in quali luoghi. Con l’appello “Avete tolto senso alle parole” a cui si può aderire online, si è posta l’attenzione su quanto importanti siano le parole, gli attacchi verbali, e a quanto poco si dia importanza al loro utilizzo sbagliato lasciando che le parole, e spesso anche il linguaggio comune o usato dai media, diventino anch’essi gravi forme di violenza psicologica e che addirittura tramutano la vittima in colpevole.

Copiosa la partecipazione e tanti gli interventi, tutti molto interessanti. Hanno aderito e sono intervenuti/e Centri Anti-violenza, Arci, Rete Donne, Donne senza Frontiere, associazioni che si battono contro qualsiasi discriminazione come Accademia della Follia, Psicologhe, Avvocati e tanti altri per parlare di questo terribile fenomeno visto da diverse angolazioni.

Anche Casalmaggiore era presente con l’Associazione ant-violenza MIA, per la quale è intervenuta Paola Mantovani e con Arianna Novelli della Compagnia dei Casalmattori, che si è esibita in uno splendido monologo che racconta di un episodio di femminicidio.

Ha concluso il Segretario generale della CGIL il quale, visibilmente commosso, ha ringraziato ed ha sottolineato quanto ancora ci sia da fare, che il problema rimane di fondo un problema culturale e che gli uomini tutti devono cambiare rotta nei giudizi, nell’utilizzo del linguaggio, nel modo ancestrale che hanno di porsi nei confronti delle donne. Un lavoro lungo che deve avvenire nelle scuole, nelle famiglie, nelle piazze, nei posti di lavoro, nei dibattiti e a fianco di chi dedica volontariamente il suo tempo in questa battaglia di civiltà CGIL c’è – conclude Pedretti – e continuerà a partecipare a questa importante lotta.

Giovanna Anversa

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