A Sabbioneta il convegno sul referendum del 22 ottobre organizzato dalla Lega Nord
"Un’autentica vessazione fiscale - è stato ribadito - dalla quale dobbiamo liberarci andando tutti a votare grazie anche al nuovo sistema elettronico che abolisce inganni e manipolazioni. Il 22 ottobre noi cerchiamo di cambiare non il futuro ma il destino di questa Regione".
SABBIONETA – La sopresa è stata la notevole presenza di Forze dell’ordine sparse per le tranquille vie di Sabbioneta. Un gruppo di uomini della Polizia a bordo di un blindato, giunto da Milano, agenti della Questura di Mantova oltre a Polizia locale e uomini in borghese della Compagnia Carabinieri di Viadana, tra cui il nuovo capitano.
Probabilmente i disordini e le immagini terribili giunte dalla Catalogna hanno messo qualche timore anche se il covegno organizzato dalla Lega Nord di Sabbioneta non aveva nulla di rivoluzionario e secessionista. Lo ha precisato in apertura di assemblea, dentro un’affollata aula magna di Palazzo Forti, l’assessore regionale Gianni Fava che aveva accanto a sè Stefano Bruno Galli relatore della legge sul referendum e consigliere regionale, Marco Carra deputato mantovano del Partito Democratico e Manuel Negri responsabile progetto nazionale. A moderare l’incontro Marco Pasquali responsabile provinciale Lega Nord.
Il punto del dibattito riguardava il referendum del prossimo 22 ottobre. Marco Carra ha sottolineato quanto l’obiettivo sia condivisibile specificando però che sarebbe stato meglio raggiungerlo cercando la condivisione con il Governo evitando così di spendere una marea di soldi per l’organizzazione della consultazione popolare. Fava ha fatto notare che i soldi spesi rappresentavano una parte infinitesimale rispetto ai 56 miliardi costituiti dalla diffeernza dei tributi versati e quanto reso dallo Stato ai cittadini in opere e servizi. “Un’autentica vessazione fiscale – è stato ribadito – dalla quale dobbiamo liberarci andando tutti a votare grazie anche al nuovo sistema elettronico che abolisce inganni e manipolazioni. Il 22 ottobre noi cerchiamo di cambiare non il futuro ma il destino di questa Regione”.
Rosario Pisani