Anche il casalese Andrea Taracchini nel team che ha portato alla scoperta da Nobel
Tra i ricercatori vi è pure il casalese Andrea Taracchini, classe 1984, che ha lavorato con l’equipe della Caltech, California Institute of Technology, contribuendo a scoprire la via e i metodi per rendere l’antenna Ligo meno vulnerabile a falsi segnali. Una sorta di lavoro simile a quello di un detective.
CASALMAGGIORE – C’è pure un po’, anzi molto, di Casalmaggiore, nel premio Nobel per la Fisica 2017 assegnato martedì a Kip Thorne e Barry Barish, americani, e Rainer Weiss, tedesco, per la rivoluzionaria scoperta sulle onde gravitazionali, fenomeno già teorizzato da Einstein quando parlò di relatività e osservato per la prima volta nel 2015 dall’antenna americana Ligo. Il contributo italiano venne registrato, ed è stato espressamente citato al momento della consegna del Nobel ai tre scienziati, anche dall’antenna italiana Virgo, presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Cascina, provincia di Pisa, lo scorso agosto.
Detto che il premio è stato assegnato agli effettivi scopritori delle onde gravitazionali, è giusto spiegare che dietro a un lavoro colossale di ricerca e test scientifici operano team molto corposi e differenti Università, le migliori del mondo, che mettono poi in condivisione i differenti dati raccolti. Ebbene, tra i ricercatori vi è pure il casalese Andrea Taracchini, classe 1984, che ha lavorato con l’equipe della Caltech, California Institute of Technology, contribuendo a scoprire la via e i metodi per rendere l’antenna Ligo meno vulnerabile a falsi segnali. Una sorta di lavoro, si legge a corredo della scoperta e del lavoro svolto dalla Caltech, simile a quello di un detective, per smascherare sorgenti poco attendibili e false piste. Rendendo, di contro, più affidabile il valore della scoperta.
Originario di Casalmaggiore, Taracchini, da sempre appassionato di stelle e universo, tanto che i suoi libri preferiti sin da piccolo erano su questi argomenti, ha conseguito la maturità scientifica a Viadana e poi, dopo avere frequentato l’Università a Trieste studiando ovviamente fisica, ha fatto il salto negli States, passando dal Maryland, appena fuori Washington Dc, e poi dalla California. Oggi il suo nome è inserito nelle riviste scientifiche mondiali grazie a questa scoperta, alla quale ha contribuito fattivamente e che è valsa uno dei premi più prestigiosi a livello mondiale.
Giovanni Gardani