Cultura

Da Casa Paola a Firenze per scoprire il teatro: la bella esperienza di sei ospiti a Rivarolo

È Fiorenza Raffagli a condividere le proprie riflessioni sulla manifestazione: "L’evento organizzato dal maestro Sieni nella cornice del Cenacolo di Andrea del Sarto, rimanda alla raffigurazione dell’affresco e al forte messaggio di condivisione umana, così difficile in questo momento di odio e respingimento".

RIVAROLO DEL RE – Il 19 e 20 settembre sei giovani stranieri sono partiti da Rivarolo del Re per la città di Firenze. Non una vacanza, ma un breve impegno lavorativo che li ha visti attori per due giorni. I loro nomi sono: Dambele Adamu, Ndiaye Elhadji, Makalu Kikuru, Sylla Lacine, Sangare Mahmoud e Camara Mamadou e sono richiedenti asilo ospitati dall’associazione La Tenda di Cristo presso Casa Paola a Rivarolo del Re.

L’associazione tra le sue diverse missioni ha aperto Casa Paola all’accoglienza dei richiedenti asilo a partire dal 2014, e per loro organizza diverse attività che promuovano l’integrazione sociale. A partire dall’autunno 2016 i responsabili della struttura, Padre Francesco Francesco Zambotti e Pierangela Cattaneo, hanno intrapreso una florida collaborazione con la regista mantovana Fiorenza Raffagli per l’organizzazione di attività teatrali ed espressive con i richiedenti asilo accolti. E proprio la regista, durante la primavera 2017 è riuscita a cogliere l’attenzione dei 6 neo-attori e avvicinarli all’iniziativa del maestro Virgilio Sieni organizzata a Mantova il 17,18 e 19 luglio.

I ragazzi hanno così sperimentato nuove modalità di espressività, mischiando il teatro alla danza, movimenti del corpo e azioni coreografiche culminate nella spettacolare performance “La cittadinanza del corpo” svoltasi nella splendida cornice di Palazzo Te e presso le Pescherie della città gonzaghesca.
“Ed è stato proprio questo spettacolo e le performance dei giovani a convincere il maestro Sieni – spiega Rebecca Tamacoldi, operatrice presso Casa Paola – a coinvolgere i sei di Casa Paola nella manifestazione “Cenacoli Fiorentini” da lui organizzata dal 18 al 21 settembre a Firenze. Il maestro ha provveduto ad organizzare il viaggio del gruppo e a fornire vitto e alloggio. Adamu, Elhadji, Kikuru, Lacine, Mahmoud e Mamadou hanno potuto vivere un’esperienza artistico-culturale forte, conoscere una città nuova e molte persone provenienti da tutto il mondo per questa manifestazione”.

È Fiorenza Raffagli a condividere le proprie riflessioni sulla manifestazione: “L’evento organizzato dal maestro Sieni nella cornice del Cenacolo di Andrea del Sarto, rimanda alla raffigurazione dell’affresco e al forte messaggio di condivisione umana, così difficile in questo momento di odio e respingimento dell’altro. Ed è proprio l’arte che può aiutare l’uomo a riconoscersi in una comunità di bellezza che racchiude tutti gli esseri umani nella condivisione e nell’inclusione dell’altro”.

“E andando oltre tutti i commenti aggressivi, le recriminazioni e gli odi – spiega Rebecca Tamacoldi – vogliamo valorizzare queste esperienze significative di integrazione che mettono insieme tutti, a dispetto delle diverse origini”. E’ Mahmoud che vuole ringraziare “Pierangela, Padre Francesco e Fiorenza che ci hanno permesso di fare questa bella esperienza, il teatro è ciò che mi piace fare ed andare a Firenze è stata un’esperienza molto importante per me”.

Mentre Elhadji aggiunge “Il teatro è una porta per l’integrazione nella cultura italiana. Poter andare a Firenze è stata una grande opportunità per visitare una delle più belle città d’Italia e poter imparare a viaggiare. Ringrazio chi mi ha permesso di vivere quest’avventura”. La gioia più grande è assistere alla realizzazione di un progetto e vedere l’entusiasmo sui volti di sei giovani ospiti, pronti come sempre a nuove collaborazioni per costruire ponti ed abbattere muri.

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