Cronaca

Trasporti, altra giornata nera per casalasco e colornese. Disagi tanti, soluzioni nessuna

A fronte di un potenziamento promesso, reso estremamente difficoltoso dal modello 'Paraguay' della linea Parma Brescia, ieri sono da registrare almeno due treni soppressi (18.11 e 18.14, rispettivamente diretti da Casalmaggiore a Brescia e Parma), ritardi cospicui su altri

CASALMAGGIORE – Al peggio, si sa, non c’è mai fine. Ieri altra giornata disastrosa per il trasporto locale in un territorio che riesce ormai a raccogliere solo pessime notizie e che a 20 giorni esatti dalla chiusura di ponte Po non è ancora stato in grado di mettere mano ad un solo atto, ad una sola iniziativa in grado di alleviare l’estremo disagio in cui aziende, studenti, lavoratori e semplici cittadini sono stati catapultati. L’esercito dice no al ponte, secondo quanto trapela da Parma. Il Ponte Bailey è un ponte logistico (per traffico operativo e logistico) composto da elementi componibili realizzati in acciaio. Le motivazioni sono due: troppo lungo il tragitto, troppo lungo il tempo per il quale dovrebbe essere montato sui 1200 metri che separano le due sponde. Il no dell’esercito non chiude del tutto la questione. Ed infatti il ponte in barche potrebbe pure essere realizzato ma non dall’esercito che è un corpo dello stato ma da imprese private, come già successo a Piacenza. Resta il fatto che l’impressione è che si brancoli tutti nel buio pesto, a partire dalla politica e che per ora ad aumentare siano solo i problemi e non le soluzioni. E se su ruote è una disfatta completa, su rotaia la situazione è ancora più nera. A fronte di un potenziamento promesso, reso estremamente difficoltoso dal modello ‘Paraguay’ della linea Parma Brescia, ieri sono da registrare almeno due treni mai giunti (18.11 e 18.14, rispettivamente diretti a Brescia e Parma), ritardi cospicui su altri, e il viaggio incubo di quello partito alle 7.15 da Casalmaggiore per Parma, stipato oltremisura. Tra una decina di giorni arriverà il responso definitivo sulle condizioni del ponte, condizioni che dalle prime indiscrezioni appaiono piuttosto serie. Il rischio che il Casalasco con l’Emilia e l’area colornese con la Lombardia rimangano isolate a lungo é alto. E l’impressione che la politica stia facendo davvero poco è altrettanto evidente. Nulla di nuovo dunque se non lo sprofondare sempre più – nell’attesa che aumenta la rabbia di tanti – nel paradosso di un isolamento che rischia di minare la forza economica di due territori che guardano al fiume. Il territorio è in emergenza già da 20 giorni. 20 giorni in cui nessuno ancora ha messo in campo una pur minima iniziativa positiva. Un atto per fare in modo di diminuire la pressione su gente sempre più esasperata e sfiduciata. Sembra la cronaca di un sobborgo della Colombia. E’ la cronaca del profondo nord evoluto – a cavallo tra la rossa Emilia e la verde Lombardia – in attesa ancora di risposte concrete.

Nazzareno Condina

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...