Politica

Canneto: il segretario se ne va con Asola, Gambara e Goito. Intanto in Consiglio torna Cervi

Finale a sorpresa per la vicenda per il segretario che ha fatto saltare il consiglio comunale di agosto, fatto litigare praticamente tutti e dimettere un altro consigliere.
Nel frattempo in consiglio approda Tiziano Fasciglione e ritorna Pierino Cervi.

CANNETO SULL’OGLIO _ La questione relativa al segretario comunale, non era all’ordine del giorno del consiglio di lunedì sera. Eppure il tema, che poi ha un nome e un cognome Sabina Candela, è divenuto centrale, in un’assemblea in cui la maggioranza con i suoi 8 presenti è stata assoluta protagonista, seppur visibilmente spaccata in un 3+5. Sì perché la notizia della nuova convenzione per i servizi di segreteria firmata da Asola e Gambara con Goito al posto di Canneto, è riuscita ad offuscare persino quella del ritorno in consiglio di Pierino Cervi. Che al suo rientro, tra i banchi della maggioranza si è messo al fianco di Minoglia (venendo raggiunto poi da Fasciglione) e ha chiesto di poter parlare in merito alla surroga dell’ultimo consigliere dimessosi, Barozzi, (a lui è andato anche il ringraziamento del sindaco per il lavoro svolto sia in questa che nelle precedenti amministrazioni). Cervi ha trovato così subito in apertura di serata il modo di raccontare la sua verità, togliendo immediatamente la curiosità ai cannetesi venuti ad assistere alla riunione.

“Volevo solo rivolgere un pensiero ed un saluto a Gianpietro Barozzi con cui ho condiviso questi anni di impegno in Comune. Credo sia doveroso ringraziarlo – dice – è persona che ama il suo paese ed è fortemente radicata nella sua comunità. In questi tredici anni da consigliere comunale Gianpietro ha mantenuto fede al suo mandato rappresentando il punto di vista, cercando di capire anche quello degli altri senza mai indietreggiare nel manifestare anche dissenso, convinto che la sua opinione rappresentasse anche quella di molti altri cannetesi. Credo che queste mie parole fossero doverose in questa sede per ristabilire la verità e sopire le mille voci fantasiosamente e vigliaccamente fatte circolare in questi giorni in merito a complotti, fronde e cosche. Che avrebbero visto me e Barozzi co-protagonisti”. E dopo un attacco a chi discute “in rete” delle vicissitudini politiche del paese, Cervi prosegue: “Io per quello che può valere, posso garantirvi che non sono un complottista, non escludo però di esserlo a mia insaputa”. Sulle sue assenze seriali in consiglio l’ex sindaco, si dice “certo che nel mondo reale abbiano comportato un danno alla sua immagine pubblica e non certo all’Amministrazione”. Che io in verità stia complottando contro me stesso? Ovviamente a mia insaputa! Sicuramente – continua il suo intervento – però sono il capo della fronda interna e con gli storici consiglieri tramo nell’ombra per far dare le dimissioni a..Barozzi. Pensate quale logica ferrea! Sono così abituato a complottare a mia insaputa che faccio saltare anche quelli che dovrebbero essere i miei sodali. Diabolico!” 

Da qui in avanti il parere sulle vicende passate lascia il posto al messaggio relativo al futuro dell’amministrazione cannetese. Si parla di elezioni e di 2019. “Sono ancora abbastanza lucido per sapere cosa succede attorno a me e da “diversamente giovane democristiano” i giochi della comunicazione politica li conosco bene. Abbiamo scollinato la metà legislatura, ci avviamo alle prossime elezioni e chi si vuole ricandidare inizia le grandi manovre. Io non ho di questi interessi. A chi come me è pensionato e fuori dai giochi, non resta che attendere il 2019, accomodarsi in poltrona e indossare il visore di realtà virtuale ed iniziare a divertirsi”. 

Nessun commento è seguito, la parola è stata passata a Gianluca Bottarelli di Cittadini per Canneto che al pari di Cervi ha letto il proprio intervento con cui la discussione si è spostata giocoforza sul segretario:

“Dopo quasi un mese e mezzo di polemiche, dichiarazioni, smentite e chi più ne ha più ne metta, e dopo le ultime dimissioni del consigliere Barozzi permettemi di fare alcune considerazioni prettamente a titolo personale. Nessuna vena polemica, nessun giudizio a riguardo, solo semplici e mie riflessioni……
Da quest’Amministrazione pare sia atto un fuggi fuggi generale, e se dell’ultima lettera di dimissioni di Barozzi non c’è da stupirsi, ben più sorprendente appare ai nostri occhi la decisione del Segretario di lasciare Canneto per Goito. Evidentemente anche i tecnici valutano le opzioni più rassicuranti, ma certo è che il Sindaco ancora giovedì pomeriggio nulla sapeva di questo cambio di scenario.

Spero che almeno questa decisione non sia addossata a fantomatici complottisti o, come temo invece, alle biforcute minoranze. Certo non essersi accorti di nulla e aver sostenuto tesi incompatibili con la conclusione della vicenda sino al giorno prima dell’ufficializzazione non depone a favore dell’attuale Giunta.

Ma vi chiedo se veramente sia valsa la pena gestire in modo tanto opaco una vicenda di secondaria importanza. Sarebbe bastato, come più volte ribadito in diverse sedi, confrontarsi prima e nulla sarebbe accaduto, sarebbe bastato ammettere un proprio grossolano errore e tutto si sarebbe placato immediatamente. E visto che tutti commettiamo degli errori mi sfugge il senso di voler negare anche l’evidenza piuttosto che riconoscere che il Consiglio non andasse convocato d’urgenza ad Agosto.

Se si analizza il contesto lucidamente è difficile credere che siate riusciti a farvi così male da soli. L’antefatto ormai noto a tutti è che Barozzi ha sempre espresso perplessità sulla scelta del Segretario. Successo quello che sappiamo, un leader acuto avrebbe fatto ammenda pensando di chiudere quanto prima la falla. Sarebbe bastata una seconda convocazione del Consiglio. Ma si è preferito fare diversamente lasciando Barozzi sulla graticola e affermare che tutti compatti si era deciso di seguire gli ordini del Sindaco.

La vicenda però ha avuto una conclusione a sorpresa: la battaglia che morti e feriti ha lasciato sul campo e che è stata condotta a difesa del Segretario tanto apprezzato dal Sindaco ha avuto come esito che legittimamente lo stesso Segretario ha deciso di andarsene a Goito.
Quindi chiedo: Caro Sindaco ne è valsa veramente la pena spaccare la maggioranza, litigare con le minoranze, perdere un secondo Consigliere, per ritrovarsi nella surreale situazione odierna? Cioè senza il suo Segretario dal 9 ottobre e senza il tempo per gestire la transizione?

Un’ultima considerazione mi sia concessa e ribadita ancora una volta: In un mese e mezzo di continue discussioni pubbliche attuare la strategia di non dare risposte ai quesiti posti, pur avendo a un assessore alla comunicazione, ravvivando la polemica, quando peraltro tutto andava sopendosi, attraverso le fantasiose dichiarazioni del Sindaco che hanno comportato le smentite dello stesso, la risposta di Minoglia e probabilmente le dimissioni di Barozzi, sono proprio da considerarsi un capolavoro di strategia comunicativa. Così come un capolavoro di gestione tattica l’aver convocato le minoranze giovedi pomeriggio sostenendo anche in quella sede che il Segretario era difficilmente sostituibile e che i ritardi erano dovuti agli errori procedurali di Acquanegra. Peccato che il giorno dopo il decreto prefettizio di scioglimento della convenzione di segreteria certificasse che Acquanegra non avesse sbagliato nulla, e che contemporaneamente ad Asola uscisse un’integrazione dell’Ordine del giorno del prossimo Consiglio con ad oggetto la nuova convenzione di Segreteria, da cui Canneto era esclusa. Probabilmente il Sindaco è stato informato tra Giovedì sera e Venerdì mattina, cioè a cose fatte. Non spetta quindi a me dare giudizi ma credo che chiunque possa capire che forse qualche macchinazione ai danni del Sindaco c’è stata ma non certo quelle che lei ha denunciato. A noi minoranze spetta il compito di osservare e criticare, ad altri oltre alle responsabilità di guida dell’Amministrazione spetta anche un serio esame di coscienza”. 

Come detto l’argomento “segretario” non era all’ordine del giorno, ma il sindaco Zecchina non si è sottratta alla discussione e ha ribattuto: “Non ho mai detto che Acquanegra avesse sbagliato. Anzi, il 22 agosto ero qui in Consiglio proprio per mantenere un accordo verbale con Acquanegra, comune con cui c’è collaborazione. E in secondo luogo ho incontrato voi capigruppo giovedì scorso proprio per favorire il dialogo con voi visto quanto avevate lamentato in questo senso. Al di là delle congetture che potete fare, per quel che riguarda il consiglio di agosto è andata come è andata. Non c’era tempo per una seconda convocazione. A quel punto ho sentito l’agenzia dei segretari per sapere come ci saremmo dovuti comportare e mi è stato detto di aspettare le delibere consiliari. Quando vi ho incontrato giovedì scorso non c’era ancora nulla di ufficiale sulla questione del segretario. Poi però il 22 settembre è arrivato il decreto prefettizio. Siamo nelle condizioni di Acquanegra. Non c’è nessuna delle strategie di cui parlate. Ci stiamo muovendo, intanto la vecchia convenzione è ancora attiva e poi con il tempo troveremo una soluzione. Non vedo tutto questo problema”. (per la segreteria dovrebbe arrivare un reggente ndr).

E la questione pare chiusa. Senonchè, sul correlato punto all’ordine del giorno relativo alla comunicazione del prelevamento dal fondo di riserva della somma necessaria per coprire le ore aggiuntive che il segretario avrebbe fatto a Canneto in virtù della convenzione poi saltata, e della variazione urgente al bilancio, il consigliere di maggioranza Giuseppe Minoglia ha preparato un suo intervento. Che più che diretto al Sindaco, è parso indirizzato direttamente al segretario Sabina Candela:

“Non posso che prendere atto della  legittima delibera di Giunta proposta in questo punto dell’Ordine del Giorno. Però il vero senso di questo atto amministrativo è ben altro, perché ha il potere di esemplificare come sia stata gestita in modo poco trasparente tutta la vicenda legata al rinnovo della convenzione di Segreteria.
Questo atto è molto significativo perché è datato 21 Agosto, cioè il giorno prima del potenziale Consiglio Comunale avente ad unico oggetto l’approvazione della Convenzione di Segreteria. Ebbene se si considera che la Comunicazione del recesso unilaterale di Acquanegra  data ben un mese prima, 7 luglio, e quella informale addirittura metà giugno, cioè due mesi prima, è del tutto evidente che la convocazione ferragostana del Consiglio non è frutto del caso ma di una precisa volontà. È un tecnicismo, ma la data della delibera di Giunta dice che si è cercata un’improvvisa accelerazione dell’iter, infatti i tempi per predisporre una variante di bilancio per dare copertura alla spesa derivante dall’aumento delle ore convenzionate c’erano e la stessa variante avrebbe potuto essere posta in votazione prima del rinnovo della convenzione stessa. Invece, evidentemente, la decisione in merito alla data di convocazione è stata assunta in base ad altre convenienze ed opportunità, che hanno comportato la necessità di dare copertura con procedura di urgenza a mezzo del prelievo dal fondo di riserva l’ultimo giorno utile prima del Consiglio. Abbiamo a questo punto due sole opzioni possibili: 1) o la lettura corretta della scansione temporale degli atti che ho esposta dimostra un improvvido blitz orchestrato per finalità ancora da definire, 2) oppure verrebbe certificato ( e lascio a Voi giudicare) il grado di competenza degli attori della vicenda.  Pensare infatti di mettere all’ordine del giorno un atto che determina un aumento di spese senza preventivamente dargli copertura, non è sinonimo di buona programmazione.
Non voglio d’altro canto nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che la procedura di urgenza sia dovuta ad una tardiva e casuale scoperta che la nuova convenzione necessitasse di copertura finanziaria trattandosi di una regola elementare nelle Amministrazioni pubbliche. Allo stesso modo le date ci aiutano a capire che purtroppo il Sindaco è stato tenuto all’oscuro della conclusione degli eventi, ed informato della fine del rapporto di lavoro con il Segretario solo a cose fatte, e cioè giovedì sera o venerdì mattina. Il giudizio ed il commento in merito a simile circostanza li lascio a ciascuno di voi.  È del tutto evidente che se l’epilogo fosse stato noto prima di mercoledì, tecnicamente il presente ordine del giorno si sarebbe potuto stralciare a seguito di una semplice delibera di Giunta che annullava la precedente stante il venir meno della motivazione alla base della stessa. Se si sapeva che la convenzione era sciolta e che la nuova non prevedeva la presenza di Canneto, non era più necessario e sostenibile il prelievo dal fondo di riserva per coprire la spesa di un aumento di ore inesistente. È evidente che l’evenienza tecnica avrebbe evitato al Sindaco che l’inverosimile vicenda diventasse di pubblico dominio.
Se per contro l’ipotesi di esclusione di Canneto fosse stata contemplata alla data di convocazione del presente consiglio raggiungeremmo un livello dell’assurdo che nemmeno Ionesco poteva immaginare. Quindi, per concludere, mi sembra chiaro che legittimamente il Segretario abbia curato le proprie aspettative di lavoro, trascurando gli esiti che una gestione machiavellica di una vicenda piuttosto semplice potevano comportare al Sindaco ed all’Amministrazione, del resto non era nemmeno un problema suo. Da un punto di vista legale e tecnico il tutto risulta ineccepibile; chiaramente ciascuno di noi trarrà le proprie conclusioni rispetto ad altri punti di vista. In questa sede a noi non resta che augurare un buon lavoro al Segretario per la sua nuova esperienza in quel di Goito”.
Al che il sindaco Zecchina ha dovuto parare ancora il colpo inferto stavolta da un consigliere di maggioranza: “Nessun gioco machiavellico, ribadisco e sintetizzo quanto ho già spiegato prima anche a Bottarelli. La variazione di bilancio, parliamo di 2100 euro sul bilancio 2017 sull’utilizzo del fondo di riserva, è stata fatta il 21 agosto perché precedentemente si stava già ventilando l’intenzione di un altro comune di subentrare in convenzione al posto di Acquanegra. Quindi non avremmo avuto in quel momento nessuna necessità di fare prelievi o variazioni. Però una decisione di quel tipo non arriva da un giorno all’altro, a volte richiede settimane, due amministrazione ne stavano discutendo. Così nel frattempo, in attesa che trovassero un accordo e un comune subentrasse ad Acquanegra nella convenzione, il sindaco di Asola mi ha chiesto una settimana prima, la disponibilità di prendere in carico due delle sei ore che il segretario faceva ad Acquanegra. La decisione è stata condivisa da tutti e per fare tutto secondo le norma, nella prima Giunta utile, l’ufficio ragioneria con i tempi tecnici ha fatto questa variazione a questa delibera di giunta che noi abbiamo approvato il caso ha voluto il giorno precedente al consiglio. Nessuna manovra machiavellica dunque e come lei ha detto consigliere Minoglia, non c’era nemmeno bisogno di annullare una delibera di giunta perché da persone coerenti con il ruolo istituzionale che abbiamo, se una delibera di giunta viene presa non deve essere successivamente annullata perché successivamente possono essere cambiate delle condizioni e l’annullamento non era necessario perché questo utilizzo del fondo di riserva non va a inficiare in nessun modo il bilancio dell’amministrazione comunale ma andrà tranquillamente nell’ economia, in avanzo, o successivamente nella prossima variazione di bilancio che sarà necessaria lo andremo a destinare per altra urgenza eventuale o andrà a ripristinare all’importo originario il fondo di riserva. Quindi nessuna visione machiavellico da parte mia o dei consiglieri che il 22 agosto erano presenti in questa sede per approvare una richiesta di un recesso di una convenzione per assecondare la richiesta di un comune limitrofo con cui abbiamo la gestione consociata e con cui condividiamo altro servizi”. 
Si è giunti quindi a votare la ratifica della variazione, passata con 5 voti a favore, 4 contro e tre astensioni: Minoglia, Cervi e Fasciglione.
Maria Luisa Rancati

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