Politica

Fazzi (Listone): "Casalasco, manca una rappresentanza efficace in Regione"

"Servono persone che sappiano spendere anima e cuore per il proprio territorio. Persone che sappiano imporsi e portare a casa risultati che con la situazione attuale, non sono necessari. Sono indispensabili"

CASALMAGGIORE – Una disamina cruda e una dura presa di posizione quella di Alberto Fazzi (Listone) relativamente alla vicenda Ponte Po e alla linea ferroviaria. Scarsi controlli, nonostante la tecnologia a disposizione, scarso interesse della politica all’ammodernamento di una linea ferroviaria già obsoleta ed indecente ancora prima che la chiusura del Ponte Po mettesse a nudo il dramma dei trasporti a cavallo tra Lombardia ed Emilia, nella bassa cremonese.

Alberto Fazzi – studente di ingegneria civile – parte proprio dalla sua materia. “Emerge dagli ultimi aggiornamenti che la situazione del ponte stradale è ben più critica rispetto a quanto si pensasse. Come appreso in consiglio regionale, le travi che presentano condizioni anomale sono 93 su 156. Da studente di Ingegneria Civile mi è inconcepibile il fatto che un manufatto di tale imponenza non disponga di un sistema di monitoraggio adeguato per la valutazione dell’integrità della struttura. Esistono infatti strumenti come clinometri o fessurimetri che sono in grado di segnalare, in tempo reale, deformazioni o lesioni dei singoli componenti della struttura. Il fatto che anche questa volta, come nel 2010, sia stata la segnalazione di un contadino a far partire le indagini mi fa pensare che sistemi di questo tipo se vi sono, non sono applicati sulle numerose travi, ora deteriorate. Non riesco proprio a capacitarmi di come, nel 2017, dopo secoli di progresso tecnologico ed ingegneristico, sia stato il caso fortuito a far chiudere una struttura che ora presenta il 60% delle travi con situazioni anomale. Praticamente è successo un mezzo miracolo, considerato che i veicoli che quotidianamente vi transitano sono circa 14mila di cui 2mila mezzi pesanti”.

Poi la ferrovia, e una considerazione di carattere politico: “Discorso analogo per la linea ferroviaria. Adesso si viene a sapere che la linea non può, allo stato attuale, sopportare mezzi più avanzati delle attuali littorine datate anni ’70. Quindi nell’immediato e nel breve futuro non si vedranno ammodernamenti della linea. Rimango quindi ancora più convinto che il casalasco debba necessariamente avere riferimenti locali seduti al tavolo della Regione. Persone che sappiano spendere anima e cuore per il proprio territorio. Persone che sappiano imporsi e portare a casa risultati che con la situazione attuale che vede aziende al collasso e disagi in generale, non sono necessari. Sono indispensabili”.

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