Cronaca

Torricella del Pizzo, via l'unico bancomat. Protesta dei residenti: "E i nostri anziani?"

Riorganizzazione aziendale è la parola d’ordine, e così, come avviene per altri istituti di credito, la scure è calata sui servizi meno remunerativi e più costosi. Valutando i movimenti effettuati nel corso dell’anno, Torricella è risultato uno dei centri in cui la movimentazione era più scarsa. Da qui la decisione.

TORRICELLA DEL PIZZO – In un paese in cui la penuria di servizi, costantemente in calo, penalizza i cittadini, anche la perdita del bancomat rappresenta un grande disagio, soprattutto per le persone anziane per le quali non è semplice dirigersi in paesi limitrofi, che distano comunque circa 5 km. Accade a Torricella del Pizzo, dove la decisione della banca che sino ad oggi garantiva sia il servizio bancomat, con l’apparecchio posizionato in via Roma, sia la presenza saltuaria di un funzionario (in via Po Morto) di abbandonare entrambi i servizi sta suscitando grosse e comprensibili proteste.

Riorganizzazione aziendale è la parola d’ordine, e così, come avviene per altri istituti di credito, la scure è calata sui servizi meno remunerativi e più costosi. Valutando i movimenti effettuati nel corso dell’anno, Torricella è risultato uno dei centri in cui la movimentazione era più scarsa. Da qui la decisione di chiudere, eliminando l’apparecchio erogatore di contanti. In realtà però, e qui nasce la protesta, lo stesso bancomat presentava da tempo grossi problemi, per assenza di collegamento o altro, per cui capitava sovente che l’operazione era rifiutata, con conseguente perdita di tempo a causa dell’attesa di parecchi minuti per la restituzione della carta. Per questo motivo erano parecchi coloro che si dirigevano direttamente al bancomat di altri paesi, magari mentre andavano al lavoro o a fare la spesa.

Senza alternativa rimanevano solo gli anziani, ai quali rimaneva solo il disagio di dover attendere spesso prima di ritirare i soldi. Per questo motivo già in passato alcuni residenti avevano fatto presente in filiale il timore che a fine anno si valutasse solo la movimentazione, senza tener conto di queste difficoltà, col rischio di chiudere il servizio. Passi per l’assenza di un funzionario della banca, ma il vero handicap è rappresentato dal bancomat scomparso. Per di più in paese la Posta è aperta solo tre giorni la settimana (e fino a quando almeno questi?), per cui le difficoltà sono indiscutibili.

Anche il sindaco Emanuel Sacchini ha chiesto ai dirigenti della banca di rivedere la decisione, ma senza esito. «Mi ero reso disponibile anche a fornire gratuitamente i locali. Niente da fare». Qualcuno in paese sta cercando di raccogliere adesioni per una protesta formale da inviare alla direzione, sperando che la decisione possa rientrare.

V.R.

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