Marcaria, pre e postscuola Simonazzi vuole il consiglio urgente: "Rischio abuso ufficio"
"Visto che a noi interessa molto di più il bene delle famiglie che non le rivendicazioni del fatto che avevamo ragione abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio urgente per proporre un’ordine del giorno che sanerebbe la vicenda del mancato protocollo e darebbe la possibilità di poter usufruire dei servizi richiesti".

MARCARIA – Chiede un consiglio comunale urgente Stefano Simonazzi, consigliere di minoranza del comune di Marcaria, per un errore nella gestione della documentazione e del protocollo, che a suo dire potrebbe portare guai seri per il comune e anche mettere in difficoltà le famiglie marcariesi per un determinato servizio, che vedremo.
“Il 17 maggio viene approvato in Consiglio Comunale – scrive Simonazzi – il regolamento per i servizi di prescuola, postscuola e doposcuola che all’art 3 cita: “Le domande, appositamente compilate, dovranno pervenire presso l’Ufficio Scuola del Comune non oltre il 20 del mese di giugno di ogni anno per l’anno scolastico seguente”. Come gruppo #Marcaria2016 abbiamo contestato che inserire una data in un regolamento è sbagliato in quanto eventuali deroghe non potranno essere concesse dal Responsabile del Servizio se non tornando in Consiglio Comunale per modificare la data. La nostra richiesta di modifica ha ricevuto il no del Sindaco che disse: “Dare delle scadenze ben prefissate, a volte, ti dà la possibilità di avere un riscontro effettivo dell’interesse che viene manifestato dai cittadini. Forse non è elegante dirlo ma, spesso e volentieri, il fatto che ci sia la possibilità di proroga, o di arrivare in ritardo, potrebbe falsare, addirittura, i programmi, o anche la valutazione che il Consiglio, il Comune, la Giunta o il Sindaco fanno sulla riuscita di questo Regolamento”, dopo di che hanno votato il regolamento con la data”.
Simonazzi prosegue poi nella cronistoria. “Il 29 giugno ho fatto accesso atti per capire in quanti si erano iscritti e chi aveva fatto richiesta di usufruire del servizio. Scaduti i termini dei 30 giorni, dopo aver fatto solleciti e solo dopo l’intervento della Prefettura, a oltre 60 giorni dalla richiesta mi sono stati forniti gli atti richiesti. Gli atti si compongono di 51 domande presentate, solo 6 delle quali sono state protocollate e delle 6 protocollate 4 hanno lo stesso protocollo (2 domande con protocollo 6675 del 12 giugno e due con protocollo 7078 del 19 giugno)”.
Da qui tre passaggi. “Perché le domande non sono state protocollate visto che l’art 53 DPR 445 del 2000 parla chiarissimo sull’obbligo di protocollazione dei documenti in entrata e in uscita da parte di un’Amministrazione Pubblica? Le domande dovevano essere presentate da regolamento all’Ufficio Scuola del Comune e se anche fossero state consegnate alla scuola, una volta che la stessa le avesse consegnate all’Ufficio Scuola il Comune avrebbe dovuto procedere al protocollo! Non protocollare un documento vuol dire rischiare l’omissione d’atti d’ufficio con relativo processo penale da parte del responsabile che non ha provveduto alla protocollazione! Un documento non protocollato significa che non esiste e quindi tutte le domande non protocollate sono da considerarsi inammissibili! Ora noi come gruppo non accettiamo questa superficialità da parte di questa Amministrazione che già in molte altre occasioni ha dimostrato diverse falle e commesso molti errori procedurali, probabilmente pensano che amministrare sia una cosa leggera in cui possono fare quello che vogliono, invece amministrare è una cosa seria e le regole vanno rispettate tanto più che il Sindaco è un avvocato e queste cose dovrebbe saperle ed essere il primo a farle rispettare”.
“Qui si rischia l’abuso d’ufficio – rincara Simonazzi – ma la cosa che preme di più a noi è che per un errore di questa amministrazione 45 utenti del servizio di prescuola, postscuola e doposcuola rischiano di non poter usufruirne perché le loro domande andrebbero prima protocollate e se protocollate oggi sarebbero fuori dai termini a causa di quell’articolo del regolamento che noi abbiamo contestato. Visto che a noi interessa molto di più il bene delle famiglie che non le rivendicazioni del fatto che avevamo ragione abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio Comunale urgente per proporre un’ordine del giorno che sanerebbe la vicenda del mancato protocollo e darebbe la possibilità alle famiglie di poter usufruire dei servizi richiesti. Noi per prima cosa tuteliamo le famiglie poi la Procura farà il proprio lavoro e, se ravviserà qualche violazione al codice penale, interverrà di conseguenza”.
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