Ponte Po, Orlando Ferroni: "Situazione d'emergenza, si coinvolga il genio pontieri"
"Un tempo quando si facevano i lavori duravano almeno vent'anni. Ora siamo ancora qui, dopo sette, a chiederci cosa sarà della struttura per noi fondamentale, col rischio peraltro che anche San Daniele e Viadana abbiano poi a pagare le conseguenze dell'aumento di traffico"
CASALMAGGIORE – Provocatorio come sempre, ma anche no. Perché quell’idea di un ponte temporaneo non è nuova. Già nel luglio del 2010, quando la struttura che unisce il casalasco al parmense era stata chiusa per lavori, l’aveva chiesta a gran forza.
Nonostante tutto e tutti. Ora che la situazione sembra aver assunto una piega paradossale, con il secondo blocco nel giro di sette anni per problemi strutturali, l’idea del coinvolgimento del genio pontieri torna d’attualità. Almeno per Orlando Ferroni: “Un tempo quando si facevano i lavori duravano almeno vent’anni. Ora siamo ancora qui, dopo sette, a chiederci cosa sarà della struttura per noi fondamentale, col rischio peraltro che anche San Daniele e Viadana abbiano poi a pagare le conseguenze dell’aumento di traffico. Io non so come siano stati fatti i lavori allora, magari fu fatto tutto il necessario, ma qualche domanda è giusto farsela”.
Ancora non sono noti i tempi tecnici di questa ulteriore chiusura, ma la situazione, dovessero essere confermate le voci di danni piuttosto seri, rischierebbe di divenire tragica. Per i trasporti, per l’economia del casalasco, per i lavoratori ed i pendolari. “Vorrei sapere quanti controlli sono stati fatti in questi sette anni sui mezzi che vi passavano sopra. Sul peso e sulla velocità di quelli pesanti. E’ da tempo che mi batto per i varchi elettronici. In questo caso sarebbero serviti. Resta il fatto che non possiamo restare senza un ponte per lungo tempo e sperare che due ponti a mezzo servizio possano essere la soluzione”.
Da qui l’idea, come sette anni fa, di coinvolgere il genio pontieri. “Fanno opere straordinarie. Ora io non so se sia possibile pensare ad una struttura temporanea, nel caso la chiusura vada avanti a lungo, ma quantomeno un consulto con loro io lo farei, fossi un amministratore. La politica? Mi sento sempre più lontano, è tutta gente chiamata a risolvere problemi che poi non risolve, ora si lamenteranno che non ci sono soldi. E noi blocchiamo un’intera area e due regioni proprio nella nostra terra perché non ci sono i soldi. Si coinvolga il genio pontieri, in fondo questa è una situazione di vera e propria emergenza, si chieda cosa è possibile fare. Saranno loro poi a dire se una soluzione alternativa c’è”. I tecnici provinciali – al netto degli anni della struttura che i suoi anni li porta (evidentemente non benissimo) – hanno già dato. Un consulto in più, a questo punto secondo il consigliere, potrebbe servire a qualcosa.
Nazzareno Condina