Economia

Pomodoro, indicare paese di origine anche dei derivati Ministro Martina favorevole

Nello specifico l’OI chiede che a livello europeo – come proposto in occasione dell’audizione alla Commissione agricoltura della Camera di fine giugno - sia introdotto l’obbligo di indicazione del Paese di origine della materia prima agricola utilizzata.

PARMA – “Accogliamo con grande favore l’impegno del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina per l’estensione dell’obbligo di indicazione di origine in etichetta anche per i derivati del pomodoro, un provvedimento che come OI ci vede da tempo favorevoli anche in termini di disponibilità per una prima concreta sperimentazione come filiera in accordo con lo stesso ministero dell’Agricoltura”.

Ha commentato con queste parole Tiberio Rabboni, presidente dell’OI Pomodoro da industria del Nord Italia, le dichiarazioni del ministro Martina che, nel giudicare positivamente l’acquisizione del marchio De Rica da parte del Consorzio Casalasco del pomodoro, ha parlato espressamente della volontà di estendere l’etichettatura di origine anche al settore del pomodoro dopo quanto già avvenuto per latte, pasta e riso.
“L’indicazione dell’origine del pomodoro in etichetta – ha aggiunto Rabboni – può tutelare il made in Italy e i consumatori e valorizzare ulteriormente la qualità della produzione del Nord Italia. La dichiarazione del ministro arriva dopo l’approvazione, un mese fa, da parte della Commissione agricoltura di una risoluzione proposta dal deputato Giuseppe Romanini con la quale si è impegnato il Governo a convocare con la massima sollecitudine un tavolo di confronto con tutti i soggetti della filiera del pomodoro da industria con l’obiettivo di adottare i provvedimenti necessari al fine di estendere anche a questo settore l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di produzione e l’origine della materia prima. Sono tutti segnali positivi – ha concluso Rabboni – in linea con la posizione assunta da tutta la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia”.

Nello specifico l’OI chiede che a livello europeo – come proposto in occasione dell’audizione alla Commissione agricoltura della Camera di fine giugno – sia introdotto l’obbligo di indicazione del Paese di origine della materia prima agricola utilizzata, con la facoltà per i produttori di ricorrere ad una delle seguenti diciture: “singolo paese di origine europeo”, se tutta la materia prima giunge da un unico paese; “origine in Ue”, quando la materia prima agricola proviene da due o più paesi dell’Ue, ma solo da essi; “origine Extra Ue”, quando anche solo una quota della materia prima proviene da paesi ExtraUe; “origine in un singolo paese Extra-Ue” quando la materia prima proviene da uno specifico paese Extra-Ue. Contestualmente l’OI esprime soddisfazione anche per l’accordo che ha portato uno dei propri soci, il Consorzio Casalasco del pomodoro, ad acquisire il marchio De Rica rafforzando così il valore della produzione made in Italy.

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