Cronaca

No al cambio medico di base e no a risposta scritta. Amara vicenda per una casalese

“Non voglio pensare male, ma se non mi trovo bene con un medico avrò pure il diritto di cambiare. Non ha più posti? Non posso farlo per un determinato lasso di tempo un impegno? Ci sono regole precise che me lo vietano? Lo voglio sapere"

Nella foto le due domande presentate e la tessera sanitaria della professionista inserita

CASALMAGGIORE – Nessuna possibilità di cambiare medico di base, nessuna spiegazione scritta – come da lei richiesta – del perché alla fine non può variare il dottore con cui non si trova bene. Va raccontata la vicenda di una professionista casalasca che si è vista rifiutare, negli uffici di via Porzio dal personale addetto, la domanda per il cambio del medico per lei e per la figlia che vive con lei. Non tanto per la risposta, ma quanto per la mancanza di chiarezza di quello che resta un ufficio pubblico.

“Non mi sono trovata bene col dottore che ho da quando mi sono trasferita qui – ci spiega – e visto che ne abbiamo bisogno abbiamo deciso con mia figlia di cambiare medico. Ho compilato tutte le carte indicando il medico con il quale avremmo cambiato, sono andata allo sportello e lì la sorpresa. Senza alcuna spiegazione comprensibile mi hanno rifiutato il cambio”.

A quel punto la cittadina casalasca, stimata professionista abituata alla burocrazia, ha chiesto agli uffici dell’ex Asl di via Porzio una risposta scritta a quel rifiuto: “Non me l’hanno voluta fare. Io ho il diritto di sapere perché non posso cambiare il medico di base, voglio sapere in forma scritta quale è il problema. A Casalmaggiore sembra tutto così complicato: non vogliono o non possono farlo per qualche motivo, me lo scrivano che almeno posso poi rivolgermi a chi di competenza per vedere quel che posso fare. Ma non ci si comporta così in un pubblico servizio”.

Uccellati dalla burocrazia, e senza neppure sapere il perché. Magari un motivo esiste e il cittadino ha tutto il diritto di saperlo. E non con la solita cosa raccontata in cui le parole volano, ma uno scritto in cui la motivazione resti: “Non voglio pensare male, ma se non mi trovo bene con un medico avrò pure il diritto di cambiare. Non ha più posti? Non posso farlo per un determinato lasso di tempo per un impegno che ho sottoscritto? E’ la legge? Ci sono regole precise che me lo vietano? Lo voglio sapere il perché. Io rispondo e mi rivolgo a regione Lombardia, da cui la sanità dipende e che, se quel conosco della normativa è esatto, mi consente di farlo. Io non mi faccio fermare dalla mancanza di chiarezza di un pubblico ufficio”.

Naturalmente restiamo a disposizione dell’ATS per eventuali spiegazioni relative all’accaduto. Le stesse che merita la cittadina casalasca che si è vista rifiutare il cambio del medico di base.

Nazzareno Condina

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