Grafomani compulsivi, l'invito di Fazzi: "Venite, qualcosa da pitturare ve la troviamo!"
“Quando abbiamo riqualificato il parchetto del Romani - spiega - avevo preventivato che qualche testa calda avrebbe potuto subito deturpare l'arredo urbano. Motivo per il quale, utilizzammo una composizione speciale che rendesse le panchine impermeabili"

CASALMAGGIORE – Che quella contro l’esercito dei pirla grafomani fosse una guerra ciclopica lo aveva messo in conto. Perché il grafomane compulsivo non resiste alla tentazione di uno spazio bianco da riempire: è troppo più forte la tentazione di ogni possibile barlume di pur modesta intelligenza. Così, quando su una delle panchine messe a nuovo qualche mese fa con gli amici del Listone nel parco del Liceo, ha trovato i primi due sfregi (peraltro incomprensibili) ne ha quasi sorriso. Quel bianco che aveva utilizzato, proprio per prevenire episodi come quello avvenuto, era lavabile. E così è stato piuttosto semplice eliminare il tutto. Alberto Fazzi, armato di spugnetta e sgrassatore, ha rimosso di sua spontanea volontà lo sfregio. “Quando abbiamo riqualificato il parchetto del Romani – spiega – avevo preventivato che qualche testa calda avrebbe potuto subito deturpare l’arredo urbano. Motivo per il quale, quando comprammo la vernice per le panchine, chiesi al Colorificio Alquati una composizione speciale che rendesse le panchine impermeabili. A distanza di mesi la scelta è stata azzeccata: le scritte possono essere rimosse immediatamente con un semplice sgrassatore da cucina”. Scacco al graffittaro, almeno per questa volta. Ma Alberto Fazzi va oltre. “Quanto ai graffitari – conclude – siete davvero così bravi con pennelli e bombolette? Contattatemi pure che dopo avervi inculcato qualche nozione di senso civico, vediamo di realizzare qualcosa di istruttivo e gradevole, come abbiamo fatto per il Muro dei Campioni”. Un invito ai malati, una sorta di terapia contro il loro male. Volete dipingere ‘en plein air’ muri bianchi? L’invito è quello di riconoscere il proprio dramma ed indirizzarlo in maniera positiva verso qualcosa che abbia un senso. Il primo passo insomma, verso una poco probabile, anche se auspicabile, guarigione.
Nazzareno Condina