Stazione di Casalmaggiore, video denuncia del Listone: "Non ci arrendiamo!"
"La politica è come un enorme braccio di ferro, chi vince alla fine è chi non molla mai la presa e continua a lottare. Ed è proprio per questo che continueremo a lottare e denunciare e a segnalare le inadempienze dei soggetti responsabili"
CASALMAGGIORE – Un tempo c’era un bar, bagni fruibili ed una sala d’aspetto decente. C’era una biglietteria e la possibilità di parlare con qualcuno. E’ una cartolina di un passato non troppo remoto e sembra, a guardarla adesso, preistoria. Stiamo parlando della stazione di Casalmaggiore, una struttura al momento inutile: basterebbe una piazzola con una tettoia ed avrebbe le stesse funzioni.
Una struttura che invero fa il paio con la pessima situazione della linea ferroviaria, la Brescia Parma, una delle più disastrate dell’intera Lombardia. Il Listone ha realizzato nei giorni scorsi un video denuncia del degrado in cui versa il terminale dei treni in città. Biglietteria chiusa da tempo (la chiamano razionalizzazione, in parole semplici é la dismissione di un servizio senza trovare il modo di predisporne uno quantomeno equivalente), nessun sistema automatico sostitutivo, nonostante la tecnologia oggi offra strumenti idonei.
“Il biglietto – spiega Alessandro Rosa, consigliere del Listone – oggi lo si acquista sul treno, cosa a volte impossibile per il sovraffollamento e l’impossibilità per l’utente di raggiungere il capotreno”. L’obliteratrice va a singhiozzo e spesso male: “Questo comporta – spiega Gabriel Fomiatti, presidente del Listone – la difficoltà nel riconoscimento del titolo di viaggio”.
La sala d’aspetto è il massimo del degrado: spogliata di ogni arredo, senza più termosifoni né maniglie, 12 posti a sedere su panche in metallo, pochi comunque secondo i referenti del gruppo politico “Specialmente sui treni della mattina e soprattutto nei mesi invernali ci sono mediamente un centinaio di persone ad attendere il treno”.
Ma è il bagno, secondo Fomiatti “L’emblema della situazione in cui versa la stazione di Casalmaggiore. Sono bagni perfettamente funzionanti, puliti, con le luci accese di notte, eppure sono chiusi”. Chiusi, come il punto ristoro che non esiste più.
Poi si passa ai binari: “Tanto solerti nel tagliare i servizi – aggiunge Rosa – evidentemente lo sono un po’ meno nel taglio dell’erba. Erba che rende impossibile la lettura dei messaggi di sicurezza previsti per legge sulla banchina. Situazione resa ancora più precaria in quanto una delle passerelle in legno per raggiungere il secondo binario è stata rimossa per la precaria condizione in cui versava e non è mai stata più sostituita”.
Una situazione di completo abbandono: “Questi – prosegue Rosa – sono i fatti, questa è la realtà che i pendolari si trovano costretti loro malgrado a vivere ogni giorno. Una stazione abbandonata a se stessa, complice una linea ferroviaria in condizioni ancora peggiori, sulla quale il treno più moderno che circola è datato 1979, una delle poche linee in tutto il nord Italia ancora interamente a gasolio”. Ad attaccare anche Fomiatti: “La situazione peggiora giorno dopo giorno nonostante i grandi proclami di Regione Lombardia e le promesse di investimento. I pendolari hanno dovuto affrontare situazioni da fuoco”.
Una battaglia che il Listone non intende mollare e che grazie a loro e alle continue denunce dei pendolari è arrivata all’attenzione del Parlamento con ben due interrogazioni, una del deputato Franco Bordo e una del senatore Giorgio Pagliari. “Stiamo portando avanti la questione anche a livello locale. Qualche mese fa abbiamo fatto approvare nel consiglio di Casalmaggiore un Ordine del Giorno per sensibilizzare le amministrazioni e questo ordine del giorno sta trovando un riscontro positivo anche dalle altre amministrazioni. La stanchezza dei pendolari non può e non deve trasformarsi in rassegnazione. Dobbiamo combattere ogni singolo giorno, denunciando e segnalando alle autorità competenti quello che i pendolari vivono su questa linea. La politica è come un enorme braccio di ferro, chi vince alla fine è chi non molla mai la presa e continua a lottare. Ed è proprio per questo che continueremo a lottare e denunciare e a segnalare le inadempienze dei soggetti responsabili”.
E – nell’opzione scelta per la battaglia – c’è anche un’iniziativa per ora comunicata ed in attesa di autorizzazione da parte dei responsabili della stazione: quella di ridare dignità all’angolo in cui c’è la vasca dei pesci rossi ed il piccolo giardino, un tempo curato ed oggi lasciato a se stesso, come il resto. Listone combattente, Listone che porta avanti la propria battaglia politica e Listone operaio. Tre prospettive che viaggiano di pari passo.
Resta la constatazione di come, anche in questo caso, debba essere il privato a sostituirsi al pubblico per un semplice compito come quello di provare a combattere il degrado che inesorabile avanza. I viaggiatori pendolari (e loro stessi, i referenti del Listone, lo sono o lo sono stati) sono stanchi di parole vane e di promesse. Servono i fatti: quelli che al momento sono ben lungi dall’essere quanto meno intrapresi in un inizio che riporti un poco più di fiducia.
Nazzareno Condina