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Da Sarasini (Lega Nord) cronistoria e giudizio tranchant sul ponte di Torre d'Oglio

Il giudizio di Sarasini è netto. "Bene ha fatto la Regione Lombardia a bocciare le proposte presentate perché con il pessimo investimento precedentemente fatto si arriverebbe ad una somma complessiva di 3.500.000 euro quasi sufficiente per realizzane uno totalmente nuovo in altro sito".

COMMESSAGGIO – Il ponte di Torre d’Oglio è sicuramente uno dei manufatti più importanti della viabilità nella zona Oglio Po, collega la sponda Viadanese alla sponda di Marcaria attraversando il fiume Oglio, in una zona tra le più suggestive della provincia mantovana. Ma i problemi sono ormai all’ordine del giorno da anni. A fare il punto della situazione è Alessandro Sarasini, sindaco di Commessaggio e commissario per la Lega Nord della zona comprensoriale.

“Realizzato nell’anno 1929 con il sistema delle chiatte in calcestruzzo – ricorda Sarasini – aveva quattro approdi in funzione dell’altezza dell’acqua e veniva movimentato da dodici operai specializzati ogni qualvolta il livello del fiume mutava per garantire il collegamento delle due sponde. Nell’anno 2010 l’Amministrazione Provinciale a maggioranza Pd, guidata dal dott. Fontanili apporta modifiche sostanziali approvando un progetto che altro non fa che lasciare vincolato il manufatto al livello maggiore, utilizzando rampe e ponticelle mobili che consentono di adeguarsi, per galleggiamento, alla quota del fiume, interrompendo il transito quando la quota del fiume scende sotto gli 8,50 mt, le rampe non sono percorribili causa eccessiva pendenza e sopra la quota dei 14,40 mt per la piena del fiume. Il giorno 24 aprile 2010 alla presenza delle più alte cariche della Provincia di Mantova e del Vescovo di Mantova fu inaugurata l’opera e con essa si inaugurò la stagione delle interdizioni al passaggio”.

Alcuni numeri? A fornirli è lo stesso Sarasini. “Negli anni successivi il ponte fu chiuso per 91 giorni nel 2013, 118 giorni nel 2014, 91 giorni nel 2015 e 101 giorni nel 2016, senza contare il 2017, quindi quasi un terzo di anno chiuso a dimostrazione che il progetto approvato e realizzato è stato uno spreco inutile di denaro pubblico. Alcuni mesi fa, in un incontro in Provincia con i Sindaci di Viadana e Marcaria, ed alla presenza dell’Assessore regionale Fava e del Presidente della Provincia Morselli, ci si accordò sulla necessità di porre rimedio al disastroso intervento chiedendo all’amministrazione Provinciale di produrre un progetto da cofinanziare tra tutti i soggetti che ne avessero interesse. In poco tempo la Provincia produsse un documento/relazione che proponeva 3 soluzioni di sostituzione delle chiatte in calcestruzzo con chiatte in acciaio per progressivi 744.000, 1.245.000 1.821.000 euro, proporzionati alla sostituzione di 4, 8 o 12 chiatte però delle quali neppure il presidente Morselli, proponente il progetto mostrava sicurezza definendole “non particolarmente soddisfacenti”. Quindi la Provincia di Mantova nel 2010 cerca una soluzione definitiva al problema del ponte di Torre d’Oglio, investendo complessivamente 1.700.000 euro di denari pubblici… ed ottiene l’esatto opposto; la Regione Lombardia, sensibile alla tematica ed al territorio, si propone come ente cofinanziatore di un intervento purchè sostenibile e risolutivo, la stessa Provincia propone un progetto nel quale il Presidente si definisce non convinto al 100% ed alla fine il sedicente coordinamento Pd dell’Oglio Po cosa fa? accusa Regione Lombardia di inefficienza, una barzelletta da non credere”.

Il giudizio è Sarasini è netto. “Bene ha fatto la Regione Lombardia a bocciare le proposte presentate perché con il pessimo investimento precedentemente fatto si arriverebbe ad una somma complessiva di 3.500.000 euro quasi sufficiente per realizzane uno totalmente nuovo in altro sito. Perché non indagare il progettista/ideatore della soluzione precedentemente adottata e realizzata per un’opera che ha solo aumentato i disservizi? Perché non far pagare al responsabile ma ricorrere sempre a denari pubblici per risolvere situazioni assurde? La problematica deve essere affrontata in modo scientifico: sostituire semplicemente le barche con altre in metallo potrebbe non risolvere nessun problema, i livelli del fiume, sempre più imprevedibili creano problematiche che devono essere valutate attentamente. Molto probabilmente i tecnici che sino ad oggi si sono cimentati nella soluzione al problema non sono stati sufficientemente risolutivi, a mio avviso si potrebbe bandire un concorso di idee che possa permette ai professionisti di esprimersi liberamente sia per la parte ingegneristica che quella architettonica, elevando il progetto ad attrazione territoriale così da spendere in modo oculato le risorse pubbliche e traendo quindi un triplice effetto. Basta poco per trasformare un problema in un punto di forza, ma serve avere idee e capacità organizzativa, cosa che ad oggi, l’Amministrazione Provinciale non parrebbe dimostrare”.

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