Il docente della Bocconi Maffè a Sabbioneta per insegnare come risparmiare
"Nessuno è obbligato a dare retta ai consigli, ma come nessuno entra in farmacia a comperare medicine senza prima passare dal dottore, così sarà altrettanto necessario ascoltare gli specialisti della materia per non dover versare poi lacrime amare".
SABBIONETA – “Gli italiani sono i più grandi risparmiatori europei ma anche i peggiori investitori”. Questo uno dei passaggi del professor Carlo Alberto Carnevale Maffè martedì sera a Sabbioneta. Il docente della Bocconi ha poi annunciato che presto ad assisterci, oltre al medico di famiglia, ci sarà una figura altrettanto importante. Con la differenza che invece di occuparsi del nostro benessere fisico, avrà il compito di salvaguardare la salute dei nostri soldi. Sono precise regole economico-finanziarie pronte ad essere applicate anche in Italia.
Ad ascoltare il docente all’interno del Teatro all’Antica con molto interesse un folto pubblico formato dai nomi più rappresentativi della imprenditorialità casalasco-viadanese insieme ad altre persone interessate. Maffè, nel bel mezzo di una lunga conversazione, ha sollolineato che tra i rimedi suggeriti per sfuggire ai pericoli delle crisi bancarie vi è quello di affidarsi ai consigli di consulenti professionisti, abbandonando gli “erboristi dei risparmi” o “i ciarlatani dell’investimento”. Una figura importante paragonata ad un “Pubblico Ufficiale del risparmio” in grado di prevenire i ben noti disastri finanziari provocati dall’intesa tra banche decotte e Governi compiacenti. Un problema per niente superato e che porterà a fine anno, quando molti Istituti non saranno in grado di chiudere i bilanci, a nuove drammatiche perdite da parte dei risparmiatori.
“Nessuno è obbligato a dare retta ai consigli, ma come nessuno entra in farmacia a comperare medicine senza prima passare dal dottore, così sarà altrettanto necessario ascoltare gli specialisti della materia per non dover versare poi lacrime amare”. Con l’indicazione intitolata “Signori si cambia”, il docente ha suggerito come sottrarsi ai legami con le banche tradizionali, condizionati da sentimentalismi e convinzioni ereditate da padri e nonni. Uno dei dati forniti ha riguardato quei 415 miliardi di euro in libera uscita che usciranno dall’Italia in maniera legale andando a sostenere imprese all’estero. Se non si vuole fare la fine della dracma messa fuori corso da un giorno all’altro per costringere la popolazione a rivelare i veri patrimoni e se non si vuole continuare col materasso o con la vecchia cassettina di ferro dove infilare le monetine, occorrerà orientarsi verso investimenti garantiti.
Maffè, senza farne direttamente propaganda, ha messo in risalto la solidità patrimoniale di Mediolanum rappresentato in Teatro da Riccardo Bertè e numerosi “family banker” del territorio. Citando quel famoso “20.4” quale indice massimo di solidità, elevatissimo rispetto ad altri gruppi bancari, ha lanciato una chiara ed evidente indicazione. Senza mancare di lanciare un ulteriore messaggio, ricordando quella notte del 1992 quando il premier Giuliano Amato senza avvisare nessuno decise di fare un prelievo forzoso sui conti correnti di tutti gli Italiani. Tutti i partecipanti sono stati poi invitati nel cortile di Palazzo Ducale per un raffinato buffet.
Ros Pis